Nel 1976 la JVC (Japan Victory Company) lancia un sistema di registrazione di dati video che diventerà in breve il più diffuso al mondo, soppiantando la concorrenza del sistema betamax della rivale Sony. Tale sistema ha con il DVD lo stesso rapporto che può esserci tra i dischi in vinile e i CD-Audio. La cosa che salta subito all'occhio confrontando i film visti in DVD con quelli visti in una cassetta VHS è innanzitutto una migliore qualità dell'audio e delle immagini. Altra peculiarità del DVD è la pressoché totale resistenza all'usura.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-06-2002]
La qualità maggiormente pubblicizzata del DVD è in assoluto la sua compatibilità con entrambi gli standard televisivi: l'NTSC, quello americano, e il PAL, che è lo standard europeo (diverso però dal francese che è SECAM). Questa caratteristica è probabilmente dovuta alle stesse condizioni di "nascita" del DVD: esso nasce infatti da un accordo tra varie multinazionali dell'Hi-Tech come Sony, Philips, Toshiba, Pioneer, Hitachi e Matsushita. Tutte queste aziende sono riuscite a trovare un accordo che ha probabilmente impedito disastrose conseguenze per quelle che sarebbero uscite sconfitte da un eventuale scontro all'"ultima innovazione".
Esistono due acronimi per spiegare il significato della sigla DVD: "Digital Video Disc" e "Digital Versatile Disc". In realtà si tratta solo di due modi diversi per indicare la stessa cosa, entrambe mettono in luce le caratteristiche fondamentali di questa nuova tecnologia, vale a dire la versatilità e la gestione di dati in formato video. Naturalmente la versatilità è una qualità comune a tutte le tecnologie di tipo digitale, ma fino ad ora i supporti digitali più comunemente diffusi, come i CD Audio o i CD-ROM, non erano in grado di immagazzinare o gestire contenuti di tipo video di dimensioni molto grandi.
Si afferma da più parti che il DVD sarà in grado di rendere sorpassati e di soppiantare in breve tempo molti degli apparecchi che attualmente hanno un larghissimo uso, primi tra tutti proprio i videoregistratori ed i lettori di CD audio e CD-ROM, ed altri ancora - meno noti in Italia - come ad esempio il Laserdisc. Il duello tra digitale e analogico non è un duello alla pari: il digitale sta letteralmente invadendo ogni aspetto dell'elettronica e delle telecomunicazioni, e agli occhi di molti utenti è sinonimo di qualità migliore. L'analogico riesce a dire la sua o pare destinato al tramonto? Non ostante il trionfo del digitale, alcune aziende vanno avanti a proporre apparecchi analogici. Escono nuovi videoregistratori, nuove videocamere in Super-VHS e in 8mm. Perché questi standard non si arrendono davanti al DVD?
Durante una conferenza stampa, il portavoce di una grande multinazionale affermò che all'interno di quell'azienda lavoravano due gruppi: uno dedito allo sviluppo degli apparecchi analogici, e uno dedito al digitale. E che è nata una sorta di competizione tra i due: i primi sfruttano la maggior semplicità dell'analogico per ottimizzare le macchine e renderle più desiderabili economicamente, i secondi verificano le nuove possibilità offerte dal digitale per stabilire nuovi record di prestazioni e nuove possibilità operative (come l'aggiunta della possibilità di scattare foto elettroniche).
E' una gara che non può che fare bene all'evoluzione degli apparecchi, in modo che diventino sempre più pratici, affidabili, compatti, facili da usare e con prestazioni migliori. Ciò non toglie che all'utente questa gara mette un dubbio: ma oggi come oggi, è migliore la qualità dell'analogico o quella del digitale?
Quando esce uno standard nuovo, subito si accentra l'attenzione degli appassionati e del pubblico e, in effetti, tutti si aspettano dalla novità chissà che cosa: che le riprese sghembe si raddrizzino, che le cattive esposizioni si ottimizzino, che i soggetti noiosi divengano interessanti... Invece, non è così. Tutti gli standard di videoregistrazione si muovono all'interno del PAL, e fino a quando resisterà il PAL o gli standard equivalenti, la videoregistrazione non potrà che introdurre qualche limite, ma non migliorarlo. Insomma, se l'immagine PAL prevede una risoluzione di 760 linee, noi potremo adottare uno standard che ne ha 720, o 500, o 400 o 200: ma non si può superare quella soglia. Fino ad oggi anche gli standard digitali non hanno potuto o voluto superare la barriera costituita da un'immagine simil-PAL: e il PAL (con la sua risoluzione e le sue caratteristiche generali) è divenuto una specie di "riferimento" per il mondo digitale. Chiariamo bene questo punto: l'immagine televisiva migliore che si usa oggi (nei migliori studi televisivi come sul TV di casa nostra) fa dunque riferimento a dei dettagli, a dei rapporti di contrasto, eccetera, che sono propri del PAL. Quindi, non c'è immagine professionale standardizzata che oggi come oggi si propone di ottenere qualcosa di più definito, di più contrastato, eccetera.
Dei ricercatori raccontano di aver messo a confronto l'analogico ed il digitale: "Abbiamo registrato dal vivo nella stessa circostanza (nello stesso luogo, con la stessa luce, ecc.). E poi abbiamo fatto un confronto visivo delle riprese sullo stesso monitor. Non si trattava di un televisore tradizionale, ma un monitor da studio. I due operatori hanno girato due sequenze, passandosi di mano la videocamera. In altre parole, l'operatore A ha girato una sequenza con la videocamera Super-VHS, mentre l'operatore B la girava con la DV. Poi si sono scambiati la videocamera; alla fine sono risultate quattro sequenze: due in DV e due in Super-VHS, ciascuna registrata da un operatore diverso. Infine, abbiamo sottoposto i nastri al solito test di laboratorio, che (oltre al confronto visivo) ci può dare dei dati oggettivi circa la risposta in frequenza, una regolarità della riproduzione della banda, il rapporto segnale/rumore, la correttezza della fase dei colori, e così via. Cosa abbiamo concluso alla fine del nostro test? Semplice: che se sulla carta, il digitale ha tutti i numeri per presentarsi come lo standard del futuro, pure l'immagine analogica ha eguagliato (e non di rado ha superato) la qualità di quella digitale". Ancora, nella descrizione dell'analogico, scrivono: "Non si sente la mancanza di risoluzione, in certe scene anzi il dettaglio e la gamma delle sfumature pare più naturale e più profonda". E per quanto riguarda il digitale: "La qualità del colore è eccellente, i passaggi di luminanza corretti, vi è una correzione dei contorni efficiente, i dettagli sono nitidi e definiti. Tuttavia dando un giudizio sintetico (non legato ad un parametro o all'altro) occorre dire che anche l'immagine analogica gode di tutti questi vantaggi, e non ha nessun aspetto negativo rispetto a questa" (Tecnica tecnologia standard multimedialità (analogico contro digitale)).
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