Mario Agnoletti filmava i rapporti che aveva con le donne conosciute tramite il social network. Poi estorceva loro denaro minacciando di diffondere il video.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-08-2010]
Lo hanno definito un attore ma, dopo aver ottenuto alcune parti come comparsa (la più importante delle quali nel film Fermo Posta di Tinto Brass, nel 1995), Mario Agnoletti ormai non lavorava più e così, stando alla denuncia della sua ultima vittima, si è inventato un sistema alternativo e illegale per guadagnarsi da vivere: il ricatto.
Lo strumento prescelto da Agnoletti per adescare le proprie vittime era Facebook: sul social network contattava delle donne chiedendo la loro amicizia per poi spingersi oltre. Organizzava incontri durante i quali aveva con loro rapporti sessuali e filmava il tutto.
A quel punto scattava il ricatto: se non volevano che il video finisse in Internet le vittime dovevano sborsare una certa cifra, da accreditare sulla carta PostePay di Agnoletti.
L'attore avrebbe poi chiesto alla donna di consegnargli 2.000 euro (sotto forma di ricariche e "regali" obbligati) avanzando la minaccia di diffondere il filmato e di recapitarlo al marito.
La donna, dopo aver inizialmente pagato, all'ultima richiesta di denaro s'è rivolta ai carabinieri di Valdagno - in provincia di Vicenza - che hanno fermato sia Agnoletti che la sua compagna, sospettata di complicità.
Mario Agnoletti, che ora si trova agli arresti domiciliari, ha ammesso la relazione ma negato il ricatto e ha spiegato la presenza dei molti filmati hard che i carabinieri hanno trovato a casa sua con la propria passione per quel genere di pellicole.
Gli inquirenti ipotizzano invece che tra quei video ci siano anche quelli delle vittime che hanno preceduto la signora vicentina, conosciute anch'esse tramite Facebook ma che non hanno osato sporgere denuncia.
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