Athlon XP 2600+ contro Pentium 4 a 2.8 GHz

Continua la guerra dei MegaHertz per la tecnologia a 0,13 micron: Intel e AMD, le due case produttrici di processori che si contendono il primato sul mercato, hanno introdotto due nuovi processori per Pc sempre più performanti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-08-2002]

I produttori sono quelli che ormai conosciamo bene, i processori sono stati aggiornati e la tecnologia costruttiva portata ormai da tempo da 0,18 a 0,13 micron. Ecco le loro ultime novità, tanto per desktop quanto per notebook: iniziamo con Intel e con le sue due differenti offerte secondo il tipo di PC di cui si ha bisogno: mentre il Pentium 4 è destinato a sistemi desktop, il Pentium 4 M è destinato a sistemi notebook.

Per quanto riguarda le frequenze del Pentium 4, fino a oggi il più potente in commercio lavorava a 2,53 GHz, mentre in questi giorni è stata introdotta la versione a 2.8 GHz e probabilmente a settembre arriverà quella a 3 GHz. C'è da notare che la cache di secondo livello è di 512 KByte: questa è molto importante, anche se abbiamo segnalato che Windows non sempre la sfrutta in pieno.

Esistono inoltre due versioni differenti di questi nuovi processori per ogni frequenza che supportano 2 differenti velocità di bus: il primo a 400 Mhz, mentre il secondo a 533 MHz. Il chipset è l'Intel nelle versioni 845 o in alternativa 850. Nella versione I845 i processori Intel lavorano combinati alle memorie SDRAM DDR (Double Data Rate Synchronous DRAM) 200/266, od in alternativa le SDRAM PC133, mentre con l'I850 abbinati alle memorie RDRAM (Rambus Dynamic Random Access Memory) a due canali, con una capacità complessiva di trasferimento dati di 3.2 GB per secondo. Bisogna però dire che le memorie RDRAM non si usano praticamente più, ormai soppiantate dalle più economiche SDRAM DDR. Analogamente le poco performanti SDRAM PC133 non vengono montate nemmeno più sui Pc entry level.

Nella tabella seguente sono indicati i nuovi processori Intel per PC desktop, con i prezzi unitari riferiti a lotti da 1.000 unità:

Pentium 4 2,8 GHz (bus 533 MHz): $ 508
Pentium 4 2,66 GHz (bus 533 MHz): $ 401
Pentium 4 2,66 GHz (bus 400 MHz): $ 401
Pentium 4 2,5 GHz (bus 400 MHz): $ 243

Con il Pentium 4 M, invece, oggi siamo arrivati ai 2 GHz, ma entro fine dicembre si pensa che uscirà la versione a 2.2 GHz. Questi processori lavorano con il chipset I845 specifico per PC portatili e hanno un bus di sistema a 400 MHz. Per quanto riguarda i sistemi portatili e quelli a basso costo, è molto atteso un nuovo modello di CPU, denominata Banias, con frequenze iniziali di 1.4, 1.5 ed 1.6 GHz, ma capace di ultimare più operazioni per singola unità di tempo degli altri fratelli più veloci. Pregio di questi processori sarà la parsimonia in termini energetici: Intel ha infatti deciso di offrire un nuovo prodotto a un buon livello qualitativo e capace di bassi consumi, con un risparmio dichiarato fino al 25%. C'è da notare, inoltre, che a fronte di un calo di velocità in termini assoluti viene ricercata la stabilità e il miglioramento delle capacità di calcolo.

Diverso il discorso per AMD, produttore che si è guadagnata la palma di rivale all'egemonia di Intel, sebbene costruisca processori la cui velocità reale è inferiore ma dalle prestazioni molto simili agli avversari più potenti: i suoi prodotti si chiamano Athlon XP ed Athlon XP Mobile.

I più recenti processori di AMD, presentati alcuni giorni fa, sono l'Athlon XP 2400+ e l'Athlon XP 2600+. Con questi processori AMD sfonda finalmente la barriera dei 2 GHz di frequenza: la sigla dei processori AMD non rivela la reale velocità del processore ma la sua "potenza nominale": 2400+ quindi non significa che il processore ha una frequenza di 2400 MHz (2.4 GHz), ma che lavora con prestazioni paragonabili a un processore a 2.4 GHz. Le frequenze reali dei nuovi processori di AMD sono di 2,133 GHz (per l'Athlon XP 2600+) e 2,013 GHz (per l'Athlon XP 2400+).

Le memorie sono le ormai note DDR e il recente chipset prodotto da Via, il Kt333, permette di installare le memorie DDR fino alle nuove PC2700, con frequenza di 333 MHz. Il bus supportato è a 266 MHz, ma a partire dal prossimo modello di Athlon XP, il 2700+, AMD con tutta probabilità aggiornerà la frequenza di clock del front side bus dagli attuali 266 MHz a 333 MHz. La cache di secondo livello è di 256 KB.

I processori Athlon XP 2600+ e 2400+ costano rispettivamente 297 dollari e 193 dollari (per lotti di 1.000 unità). AMD prevede che i primi sistemi basati su questi processori saranno disponibili a partire da settembre. Il "vecchio" Athlon XP 2200+ adesso costa 183 dollari.

Per quanto riguarda l'XP Mobile, oggi è sul mercato il modello 1800+. Anch'esso supporta velocità di bus fino a 266 MHz. I prezzi, sempre per lotti di 1000 unità, sono di 301 dollari per il 1800+ e di 205 dollari per il 1700+. I nuovi processori AMD XP Mobile adottano tecnologia PowerNow! per il risparmio energetico.

Per finire, una nota riguardante AMD: assemblare un processore non è sempre facile, come non è facile scegliere quale sia la ventolina di raffreddamento da utilizzare. Per evitare dubbi AMD ha inserito nella sua offerta un pacchetto denominato PIB (processore inscatolato), nel quale oltre al processore è stata inserita la ventolina di raffreddamento adeguata alla CPU acquistata. Il tutto garantito per 3 anni.

Per quanto riguarda un confronto diretto fra i processori di cui abbiamo parlato, trovate i risultati di prove di benchmark presso questa pagina di Tom's Hardware o in alternativa qui. Come potete vedere per i modelli di processori attualmente in commercio la resa finale in questi test è molto simile, teniamo però presente la disparità di costi esistente fra le due case.

Ricordiamo, dopo aver visto questi risultati, le parole di Nathan Brookwood, analista principale di Insight 64: "Gli esperti di microprocessori hanno ormai ben chiaro quanto sia stupido utilizzare i MegaHertz come riferimento per le prestazioni. I processori oggi utilizzati nei server di fascia alta funzionano a 1 GHz, ma sono in grado di superare il più veloce sistema desktop. Anche nel segmento dei PC desktop, dove le architetture dei processori sono così diverse, l'utilizzo dei MegaHertz, come riferimento per le prestazioni, è da considerarsi vago. Questo problema continuerà a peggiorare con l'andare del tempo. Gli utenti devono incominciare a modificare i propri criteri di acquisto, e focalizzarsi sulla velocità di svolgimento di un'applicazione e non sui megahertz dei processori". E' per questo che le due case cercano di ideare sistemi sempre più performanti a parità di frequenze.

Ultimiamo questa nostra panoramica sui nuovi processori con un particolare che abbiamo notato in questi ultimi periodi: fino a non molto tempo fa la disparità che si rilevava fra un sistema notebook e un desktop era tale da farci pensare che il divario fosse impossibile da colmare. La situazione era particolarmente sentita dalle persone costrette ad acquistare un portatile per motivi di comodità sul lavoro, che poi decidevano di utilizzare questi PC anche al di fuori del lavoro: frequenze di CPU più basse e componentistica Hardware molto meno potente che in un desktop facevano sentire la differenza, spesso in modo fastidioso.

La causa di questa disparità era da imputare alla differenza di spazio che c'è all'interno di un portatile, nel quale tutti i componenti devono avere dimensioni ridotte rispetto a quelli destinati ad un PC desktop e quindi alla maggiore difficoltà di progettazione di periferiche a dimensioni ridotte; inoltre ricordiamo che, sempre a causa del minor spazio, un notebook è più difficile da raffreddare, quindi i componenti si devono anche scaldare meno. Oggi invece, grazie alla sempre maggiore richiesta di portatili di qualità elevata, vengono presentati processori e componenti le cui caratteristiche si avvicinano sempre più a quelli dei sistemi desktop: ne sono dimostrazione le ultime offerte delle due case.

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