Ideato un software che sfrutta una funzione di Windows per aprire una finestra di dialogo sul Pc di qualsiasi utente connesso a Internet.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-10-2002]
"I risultati del vostro e-mail marketing lasciano a desiderare? La gente non legge le vostre e-mail? Avete bisogno di un targeting geografico? State consultando il sito che fa per voi..." Inizia così la presentazione di Direct Advertiser, l'azienda che ha creato un software che sfrutta la poco nota funzione di Windows denominata Messenger Service. Questa non va affatto confusa con il noto software di istant messaging MSN Messenger, anche se sfrutta proprio questo principio: l'invio di messaggi istantanei. Anche in massa.
In pratica, sfruttando il Messenger Service, chiunque può inviare messaggi istantanei, semplicemente conoscendo l'indirizzo IP del destinatario. Il Messenger Service è abilitato di default su tutti i sistemi Windows NT, 2000 e XP. Sono interessati anche gli utenti di Windows 98 e Me che abbiano abilitato la condivisione di file e stampanti: quindi ci sono milioni di utenti potenzialmente vulnerabili a questa nuova forma di spam.
Ma guai a chiamarlo spam, ammonisce Direct Advertiser, fornendo anche un link alle istruzioni per disabilitare la ricezione dei fastidiosi messaggi pop-up. "Il nostro software non utilizza backdoor, exploit o hack per entrare nel vostro Pc, ma semplicemente il comando "Net Send" del vostro sistema operativo; chiunque può inviare un messaggio utilizzando questo comando; il nostro programma automatizza semplicemente il processo di invio a indirizzi IP multipli".
Un altro "punto di forza" è che questi messaggi sarebbero "completamente anonimi e virtualmente non tracciabili", anche se chiunque abbia una minima conoscenza di reti sa che questa affermazione non è corretta: semplicemente nessuno si è ancora attrezzato per fare fronte a questo tipo di problema.
E' singolare poi l'affermazione che, mentre lo spam inviato tramite e-mail potrebbe causare problemi legali, i messaggi istantanei non sono soggetti a regolamentazione. In realtà ciò non vale sicuramente in l'Italia, visto che esiste il decreto legislativo sul commercio elettronico (n. 185 del 22 maggio 1999) il cui articolo 10 recita esplicitamente: "L'impiego da parte di un fornitore del telefono, della posta elettronica, di sistemi automatizzati di chiamata senza l'intervento di un operatore o di fax, richiede il consenso preventivo del consumatore". E i 5000 messaggi all'ora (capacità dichiarata del software di Direct Advertiser) hanno forse il consenso preventivo del consumatore?
Ora che il vaso di Pandora è stato scoperchiato, il passo successivo potrebbe essere una serie di software di tipo spyware che sfruttano il Messenger Service. Per gli utenti Windows, ancora una volta, non si preannunciano tempi tranquilli.
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