Il direttore dell'agenzia spaziale russa lascia intendere che il malfunzionamento potrebbe essere stato causato da qualcuno.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-01-2012]
È sempre più vicino il momento in cui Phobos-Grunt, la sonda russa che avrebbe dovuto raggiungere Marte ma non ha mai lasciato l'orbita terrestre, si schianterà sul nostro pianeta.
Allo stato attuale, paiono confermate le previsioni che fissano a domenica 15 gennaio l'impatto con il suolo o, meglio, con l'acqua: sembra infatti che la sonda cadrà nell'Oceano Indiano, non troppo lontano da Giakarta.
Il Roscosmos avverte comunque che fino al 14 gennaio non si potrà stabilire con precisione dove cadranno i 200 kg di frammenti che dovrebbero riuscire a sopravvivere al rientro senza bruciare nell'atmosfera. L'articolo continua qui sotto.
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Vladimir Popovkin, direttore del Roscosmos, ha infatti confidato in un'intervista al quotidiano russo Izvestia i propri sospetti circa le possibili cause del malfunzionamento che ha compromesso la missione verso Marte.
«Non è chiaro» - ha spiegato Popovkin facendo riferimento anche alle altre tre missioni russe naufragate nel 2011, fallimenti che sono costati il posto al suo predecessore - «perché i nostri problemi capitino spesso quando i veicoli viaggiano al di sopra di quello che per la Russia è il lato "oscuro" della Terra, le aree dove non li vediamo e da cui non riceviamo le telemetrie».
«Non voglio incolpare nessuno» - ha aggiunto Popovkin - «ma al giorno d'oggi esistono contromisure molto potenti che possono essere usate contro i veicoli spaziali e che non possiamo escludere».
Il direttore dell'agenzia spaziale russa afferma che i tecnici ancora non hanno capito che cosa abbia impedito a uno dei motori del vettore di accendersi, ma ammette anche che il progetto non era stato adeguatamente finanziato.
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