Quanta vita può esserci in un lago che si trova sotto 800 metri di ghiacci artici? Moltissima, stando a uno studio appena pubblicato su Nature.

Il lago in questione è il Whillans, che si trova nella parte occidentale dell'Antartide ed è vasto circa 60 chilometri quadrati.

Il lago Whillans è oggetto del programma di studio chiamato WISSARD, che all'inizio del 2013 è riuscito a raggiungere l'acqua per la prima volta perforando gli 800 metri di ghiaccio che lo ricoprono.

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Grazie a una tecnica di scavo particolare, che adopera acqua calda filtrata e sterilizzata con raggi ultravioletti, i ricercatori sono riusciti a estrarre un campione di acqua senza contaminarlo; poi l'hanno inviato al laboratorio dell'Università Ca' Foscari di Venezia per le analisi.

Queste hanno permesso di scoprire che in un lago subglaciale, rimasto nell'oscurità e isolato dall'atmosfera per millenni, ci sono moltissimi microrganismi viventi: ne sono state contate oltre 4.000 specie diverse.

Essi sopravvivono utilizzando i sedimenti (che contengono il metano e l'ammoniaca utili al loro metabolismo e depositatisi quando il clima antartico era più caldo) e gli elementi ottenuti dallo scioglimento dei ghiacci: «i microrganismi assorbono e scambiano energia grazie a particolari reazioni chimiche di ossidoriduzione» spiega Carlo Barbante, uno dei ricercatori.

Tutto ciò apre nuove possibilità di ricerca non solo per gli ambienti estremi terrestri, ma anche per quelli extraterrestri: i mari di acqua liquida che si ipotizzano esistere su alcune lune di Giove e Saturno, coperte di ghiaccio, potrebbero ospitare microrganismi che sopravvivono proprio come quelli antartici.