Prima vittoria contro i brevetti software

La prima battaglia è vinta, ma la mobilitazione prosegue.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-10-2003]

Lo scorso 24 settembre il Parlamento Europeo ha votato in prima lettura la nuova direttiva sulla brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di un elaboratore elettronico. Il testo, passato con 364 favorevoli, 153 contrari e 33 astenuti, incorpora una serie di emendamenti che allontanano il pericolo inizialmente profilato dalla relazione dell'europarlamentare Arlene McCarthy di una brevettabilità del software generica e indiscriminata.

Dal Parlamento Europeo scaturisce invece una direttiva che garantisce il mantenimento di principi come l'interoperabilità, l'elaborazione dei dati e la tutela della ricerca scientifica: i brevetti, infatti, sono validi solo in presenza di una concreta applicazione industriale che apporti innovazione.

Si conferma così per buona parte lo spirito dell'articolo 52 della Convenzione di Monaco, approvata nel 1973 dagli stati membri. E il risultato raggiunto va attribuito alla lobby guidata da Hartmut Pilch, anima della FFII (Free Foundation for an Information Infrastructure), che ha saputo coagulare gli interessi delle piccole e medie imprese europee e del software libero e dirigerli in un'azione instancabile ed efficace. In Italia, protagoniste sono state le associazioni e gli utenti di software libero che hanno saputo destare l'interesse degli europarlamentari italiani.

Per Stefano Maffulli, presidente del capitolo italiano della Free Software Foundation Europe, «lo sforzo di informazione che abbiamo portato avanti per anni ha dato i suoi frutti: dobbiamo ringraziare la comunità del software libero che è riuscita a informare correttamente i nostri rappresentanti, evitando che l'Europa seguisse i rischiosi passi che l'europarlamentare MacCrthy perseguiva».

«Il Parlamento Europeo - sostiene Francesco Potortì, presidente dell'Associazione Software Libero - ha dato seguito alle richieste di professionisti, imprese, associazioni e cittadini che hanno manifestato il loro dissenso nei confronti del testo originale della direttiva. Le azioni di sensibilizzazione condotte in Italia e negli altri paesi europei hanno coagulato uno schieramento politico trasversale, che ha respinto con determinazione il proposito di alcune multinazionali statunitensi di ottenere anche in Europa la possibilità di brevettare idee e concetti».

Tuttavia, nelle aggressioni delle grandi lobby del software attraverso i brevetti, è stata vinta solo una battaglia. Occorre a questo punto proseguire nel lavoro di informazione perché l'iter che porterà al varo della direttiva europea non è ancora concluso. I successivi passi istituzionali comprendono infatti la votazione in seconda lettura del testo approvato il 24 settembre 2003 e il conseguente vaglio da parte del consiglio del ministro europeo. Infine, la direttiva dovrà essere recepita dagli Stati membri diventando legge.

E' necessario dunque proseguire con l'attività intrapresa attraverso il coordinamento con le associazioni europee per la difesa delle innovazioni digitali, prima tra tutte FFII. Inoltre, vanno coltivati i contatti instaurati in queste settimane con i referenti politici che si sono dimostrati sensibili all'argomento puntando anche ad ampliare il panorama degli interlocutori.

A questo proposito, Carlo Strozzi, presidente dell'Italian Linux Society, afferma che «ILS osserva con soddisfazione la volontà dimostrata da molti parlamentari nell'approfondire la materia della non brevettabilità del software, argomento altrimenti percepito dai più come 'per addetti ai lavori'. La quasi totalità dei parlamentari contattati, da un estremo all'altro dell'arco costituzionale, una volta approfondite le ragioni della nostra opposizione alla direttiva così come era stata originariamente proposta, si è dichiarata favorevole a una sua profonda modifica in senso chiarificatore e restrittivo. In linea con il pensiero di ILS, molti gruppi politici si sono spinti fino a sostenere che, in assenza di importanti emendamenti, la direttiva dovesse essere rigettata tout court».

Free Software Foundation Europe - Capitolo Italiano
Associazione Software Libero
Italian Linux Society

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Una donna è stata querelata per una recensione negativa di un ristorante scritta su Trip Advisor. Quale di queste affermazioni trovi più vicina al tuo pensiero?
Non è giusto che un'opinione scritta su Internet sia considerata pari a un articolo su un giornale. Bisogna rivedere al più presto le leggi sulla difesa dell'onore e sulla diffamazione.
E' giusto che anche sui forum o su Facebook o sui siti di recensioni si applichino le leggi relative alla diffamazione. Un'opinione negativa può rovinare la reputazione di un locale.
Gli utenti devono poter esprimere con la massima libertà la propria opinione su ristoranti, alberghi, ma anche prodotti o servizi acquistati. Un'opinione negativa non dovrebbe essere considerata diffamazione.
Trovo che oggi più che mai sia necessario prestare la massima attenzione a quello che si scrive online.
Le recensioni su Internet sono in gran parte inaffidabili: quelle positive sono scritte dai proprietari, quelle negative dalla concorrenza. In ogni caso l'opinione dei pochi singoli onesti non è significativa.
Vorrei dire la mia sul forum di Zeus News ma temo che prima dovrei procurarmi un buon avvocato, non si sa mai.

Mostra i risultati (4091 voti)
Aprile 2024
Enel nel mirino dell'Antitrust per le bollette esagerate
TIM, altre ''rimodulazioni'' in arrivo
L'algoritmo di ricarica che raddoppia la vita utile delle batterie
Hype e Banca Sella, disservizi a profusione
Falla nei NAS D-Link, ma la patch non arriverà mai
La navigazione in incognito non è in incognito
Le tre stimmate della posta elettronica
Amazon abbandona i negozi coi cassieri a distanza
Marzo 2024
Buone azioni e serrature ridicole
Il piano Merlyn, ovvero la liquidazione di Tim
Falla nelle serrature elettroniche, milioni di stanze d'hotel a rischio
L'antenato di ChatGPT in un foglio Excel
La valle inquietante
La crisi di Tim e la divisione sindacale
La fine del mondo, virtuale
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 25 aprile


web metrics