Per creare una reale alternativa a un'eventuale aggregazione Google-Microsoft è necessaria l'iniziativa dell'Unione Europea.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-11-2003]
Sempre più insistenti si stanno facendo le voci di una acquisizione-fusione tra Microsoft - leader mondiale del software e in una posizione di monopolio per i browser in Internet, nonché uno dei maggiori Internet provider negli Usa e in Europa - e Google, che ha acquisito una posizione dominante tra i motori di ricerca più consultati.
Sembrerebbe che per ora Google si limiti alla quotazione in Borsa, con il collocamento delle azioni in Borsa; le trattative più o meno segrete che ci sarebbero state tra Microsoft e Google non avrebbero portato a niente di concreto; ma non è detto che prima o poi a Bill Gates il colpaccio non riesca.
E' presto per dire come verrebbe giudicata dall'Antitrust Usa una fusione del genere; ultimamente, sotto la Presidenza Bush, la posizione anti-Microsoft si è notevolmente ammorbidita in nome dell'interesse nazionale statunitense.
Il problema dell'Europa non è però un problema legale o di nuove barriere; questo lo ha capito uno dei maggiori imprenditori europei di Internet, l'italiano Renato Soru, che ha recentemente proposto il lancio di un motore di ricerca "made in Europa" per rispondere all'egemonia di Google.
Renato Soru stesso, in questo momento, sembra più interessato alla politica nella sua Sardegna che ad assumere, con Tiscali, un'iniziativa europea di grande respiro nel campo dei motori di ricerca; spesso, si rincorrono anche le voci di una cessione di Tiscali a Msn, che farebbe di Microsoft un monopolista europeo anche come Internet Provider.
Chi potrebbe assumersi un compito del genere nel Vecchio Continente, allora? Le vecchie Telco, da Deutsche Telekom a France Telecom e a Telecom Italia, sono alle prese con i problemi dell'indebitamento finanziario per cui tagliano i fondi per la ricerca e l'innovazione, e sono disinteressate ai progetti che non possano prevedere una redditività a breve termine.
Il problema di non lasciare il campo libero agli americani, con o senza Microsoft, diventa però un'emergenza culturale ma anche strategica. Pensiamo allo sviluppo dell'e-commerce e alla sua crescita continua, anche se più lenta di quella che si poteva prevedere qualche anno fa.
La nascita di un "motore di ricerca degli europei" sembrerebbe proprio un terreno d'azione privilegiato per l'Unione Europea, una scelta che potrebbe essere fatta propria dal Presidente della Commissione Europea, il Prof. Romano Prodi, che nelle potenzialità della leva pubblica dell'Europa ha sempre creduto, a supporto e integrazione dell'iniziativa privata, quanto questa latita o è distratta.
Sarebbe un modo per far sentire agli europei, e in particolar modo ai giovani europei, che Bruxelles e Strasburgo non sono luoghi lontani e astratti dalle vere poste in gioco dell'economia globale.
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