È ispirato alla tecnica giapponese del kirigami.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-10-2019]
Il kirigami è una tecnica di intaglio e piegatura della carta che proviene dal Giappone e che, agli occhi dei più, è probabilmente considerato solo una curiosità o un hobby.
Invece, proprio dal kirigami arriva l'idea che permette di creare impianti acustici per le persone che hanno subito danni all'orecchio interno o al nervo acustico.
Per costoro, infatti, i comuni dispositivi che si adottano quando l'udito cala non sono di alcun aiuto; esistono alcune soluzioni, ma non sono ottimali.
Per esempio si può ottenere una parziale ripresa delle funzionalità con gli impianti del tronco encefalico uditivo, ma si tratta di una scelta che porta con sé degli effetti collaterali e, facendo uso di un impianto rigido, non si adatta alla curvatura del tronco encefalico.
Alcuni ricercatori del Politecnico di Losanna, in collaborazione con i colleghi della Massachusetts Eye and Ear e della Harvard Medical School, hanno ideato un impianto diverso, costituito da una serie di elettrodi di platino rivestiti di silicone.
Il platino è stato scelto in quanto «già ampiamente adoperato in ambiente clinico», come ha spiegato Nicolas Vachicouras, del Politecnico. Il problema è che si tratta di un materiale rigido che, se piegato, si spezza.
È qui che è entrato in gioco il kirigami. Applicando la tecnica orientale alla conformazione degli elettrodi di platino hanno realizzato una sorta di rete composta di "anelli" a forma di Y, che offre le caratteristiche di conduttività desiderate e al tempo stesso è abbastanza flessibile da adattasi senza problemi al tronco encefalico.
I primi test, condotti sui topi, hanno dimostrato la bontà di questa soluzione ma prima di arrivare ai test sugli esseri umani serviranno ancora tempo e ricerche.
Se tutto andrà come dovrebbe, però, alla fine avremo un dispositivo in grado di restituire l'udito anche a quelle persone che, allo stato attuale, possono sperare solo in miglioramenti molto limitati.
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