Cresce il dissenso interno rispetto alle politiche di gestione del personale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-06-2004]
L'estate scorsa sembrava il momento di una fuoriuscita di Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Telecom Italia, competente per il marketing, la rete, e per la divisione Wireline (la telefonia fissa residenziale e business) del Gruppo Telecom Italia.
La scelta di sfilargli alcuni collaboratori di fiducia, quella di affiancargli un direttore generale di estrazione Pirelli, sembravano comunque segnali di una forte riduzione degli spazi di manovra del giovane e rampante top manager di Telecom Italia, ex di Infostrada.
La bufera sembra passata (sarà proprio così?) e Ruggiero è ben saldo alla guida del colosso telefonico mentre cresce il dissenso interno rispetto alle politiche di gestione del personale.
Per la prima volta, in più di un secolo di storia, Telecom Italia chiuderà, completamente, per ferie nei giorni di Ferragosto, mentre il personale delle sedi romane è già stato costretto a un ponte "forzato" per la festività di S.Pietro, anche questo deciso all'ultimo momento.
Evidentemente, Ruggiero e i suoi collaboratori prevedono una settimana di Ferragosto senza blackout, emergenze, incidenti, perché in questo caso dovranno richiamare in tutta fretta migliaia di collaboratori, con problemi mai presentatisi finora.
Quello che è certo sono le centinaia di cause del lavoro che molti dipendenti intenteranno contro l'azienda: il contratto di lavoro è stato costruito tutto in funzione di una programmazione delle ferie, non decisa all'ultimo minuto e più per negare le ferie in caso di gravi esigenze di servizio che per imporle.
Questa ultima mossa si aggiunge al continuo stillicidio, che dopo le elezioni avrà un'accelerazione, di trasferimenti quasi obbligatori dalla sede della direzione generale di Roma, in via di smantellamento, alla nuova sede di Milano, con gravi penalizzazioni in fatto di carriera ai dirigenti e quadri che si oppongono al trasferimento, una penalizzazione che colpisce soprattutto le donne.
Telecom ha anche proibito, improvvisamente e senza motivazione, gli straordinari e le trasferte di tutto il personale, bloccando i budget che erano stati assegnati all'inizio dell'anno e che avevano già avuto una significativa riduzione, rispetto all'anno precedente.
Questa decisione rivelerebbe una forte preoccupazione del top management del Gruppo circa lo stesso equilibrio finanziario nonostante i recenti prestiti e le recenti operazioni di conversione dei bond, perfettamente riuscite nei giorni scorsi.
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