Chi sono gli operatori dei call center Cos

Un'indagine fa emergere l'identikit degli operatori dei call center del gruppo Cos che scenderanno in sciopero il 9 settembre per chiedere il rispetto dei diritti fondamentali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-09-2005]

Il Gruppo Cos di proprietà di Alberto Tripi, che ha recentemente acquistato Finsiel, la maggiore software house italiana, è, in pratica, il maggiore Call Center italiano. Chiunque di noi ha parlato almeno una volta quest'anno con uno dei dipendenti del Gruppo Cos: magari ha chiamato Alitalia per prenotare un volo aereo e gli ha risposto un dipendente Alicos, oppure il Numero Verde della Fiat per avere informazioni, o magari la Wind per chiedere informazioni su una bolletta, oppure Sky per un reclamo sulla pay Tv, o ancora è stato chiamato a casa per sentirsi offrire un abbonamento Adsl Alice. In tutti questi casi gli ha risposto un operatore/trice del Gruppo Cos che lavora in outsourcing per Fiat, Wind, Sky, Telecom Italia o Tim.

Nel 2002 i dipendenti del Gruppo Cos erano 5.000 ed oggi arrivano a 15.000 mentre il fatturato è passato dai 90 milioni di euro del 2002 ai 210 milioni di oggi. Per questo il Coordinamento Nazionale dei lavoratori di Call Center(che ha in costruzione il sito www.logout.tv) che fanno riferimento a Rifondazione Comunista ha realizzato un'interessante inchiesta tra i lavoratori di Atesia, che del Gruppo Cos è una delle maggiori realtà, acquisita da Telecom Italia che ne è tuttora azionista con una quota di minoranza.

Sono stati intervistati 302 lavoratori, 239 donne e 63 uomini del Call Center Atesia di Roma. Dall'indagine emerge che è un falso mito quello che vuole gli operatori di Call Center quasi tutti studenti universitari che cercano di pagarsi le piccole spese o gli studi fuori casa. Infatti solo il 16,6% degli intervistati è impegnato in studi universitari mentre il 62% di loro ha 30 e più anni, il 42,5% degli intervistati ha un'anzianità lavorativa di almeno 4 anni e il 47,5% di 2 o 3 anni. Per l'80,7% degli intervistati questo è l'unico lavoro svolto.

Il 58% dei lavoratori intervistati, nonostante lavori più di 30 ore settimanali, dichiara di no riuscire ad essere indipendente economicamente: questo a causa della retribuzione a cottimo, delle giornate di non lavoro forzato e dei periodi di ferie e malattia. Nonostante questo gli stessi intervistati ritengono prioritari, rispetto allo stesso tema della retribuzione, la sicurezza del posto di lavoro e il rispetto della dignità del lavoratore. Il 28,7% ritiene che non ci sia la possibilità di migliorare il rapporto di lavoro, solo il 13,5% ritiene utile lo sciopero,e ancora meno, l'8%, quelli che credono di poter migliorare attraverso la contrattazione individuale, il 5,2% fare pubblicità negativa all'azienda mentre bel il 28,1% ritiene necessaria l'unità di tutti i lavoratori dei Call Center(sia in ousourcing che no, n.d.r). Solo l'11% ha partecipato ad un'assemblea sindacale mentre quelli che si sono rivolti al sindacato, per qualsiasi motivo, sono il 42% degli intervistati La cosa più clamorosa è che solo il 53% degli intervistati sa che Cgil-Cisl-Uil hanno siglato un accordo con la Cos recentemente mentre addirittura il 65,8% non ne conosce i termini. Si tratta di un accordo che trasforma i vecchi contratti a progetto in parte in contratti di apprendistato, in parte in contratti a termine, comunque part-time e con retribuzioni che non superano i 450-500 euro al mese.

Per migliorare i contenuti di queesto accordo, ritenuto insufficiente, per chiedere la riassunzione di quattro delegati sindacali licenziati per il loro attivismo, è stato proclamato uno sciopero generale dei lavoratori del Gruppo Cos il 9 Settembre. Intanto, anche prendendo le mosse da questa inchiesta, parte di una più generale indagine sul mondo dei Call Center, il Dipartimento Lavoro di Rifondazione Comunista chiede l'abolizione della legge 30 sul mercato del lavoro, detta anche Legge Biagi, che interessa in gran parte i circa 200.000 operatori di Call Center italiani e circa un milione e mezzo di lavoratori definiti collaboratori. Una legge , quella 30, per la cui cui revisione con abolizione delle parti che permettono un'eccessiva flessibilità e precarietà si è espresso anche, recentemente, a favore Romano Prodi nell'incontro con la Rete Lilliput.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (4)

Ma magari... Leggi tutto
11-9-2005 14:35

x 2 Leggi tutto
8-9-2005 02:19

Spicchio
MA magari Leggi tutto
7-9-2005 21:12

Anonimo Romagnolo
E' giusto così....... Leggi tutto
7-9-2005 19:15

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