L'Authority per le comunicazioni chiede a Telecom Italia di aprire uno sportello fisico per i reclami nelle principali città d'Italia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-02-2009]
A dicembre lo aveva deciso il Corecom del Veneto: nel quadro di un accordo con le associazioni dei consumatori alle prese con un forte contenzioso con Telecom, era stato inserito un obbligo per l'ex monopolista all'apertura di uno sportello fisico almeno nei capoluoghi di provincia, a cui i consumatori potessero rivolgersi per reclami su bollette e servizi.
Ora è la stessa Authority per le comunicazioni a imporre un analogo obbligo a livello nazionale, ripristinando, in pratica, una prassi corrente della stessa Telecom fino al 2000. Infatti, fino alla fine del secolo scorso l'azienda teneva aperto almeno uno sportello fisico, addetto all'evasione di reclami e richieste, in ogni capoluogo di provincia, quasi 100 in tutta Italia.
Erano gli ultimi rimasti di una rete estremamente diffusa fino alla fine degli anni '90, con circa 500 uffici, uno per distretto telefonico, numerosi sportelli aperti solo alcuni giorni alla settimana in paesi e cittadine, addirittura sportelli mobili con camper presso mercati rionali e di paese.
Oggi Telecom Italia è costretta dall'Authority, con cui tiene ad avere buoni rapporti, a tornare indietro, facendo propria una pressante richiesta delle associazioni dei consumatori che, da tempo, chiedevano di affiancare uno sportello fisico al 187.
Non si sa bene come si possa conciliare la gestione di questo nuovo obbligo con la decisione di Telecom di dismettere altri immobili nelle città minori e di tagliare nuovamente gli organici: è una sfida difficile per i nuovi vertici aziendali nominati da poco.
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