nVidia, i nuovi driver obbligano il Pc a continui riavii

Soprattutto se si usa la scheda grafica GTX 1060.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-05-2018]

nvidia problemi driver

Pochi giorni fa, nVidia ha reso disponibile la versione 397.31 dei propri driver, ed è stato un disastro. L'articolo continua qui sotto.

Nonostante il numero di versione non paia particolarmente significativo, si tratta di un rilascio importante: con esso, infatti, nVidia abbandona definitivamente i sistemi operativi a 32 bit, e d'ora innanzi rilascerà driver soltanto a 64 bit.

Il guaio è che non appena i primi utenti hanno iniziato a installare i 397.31 hanno cominciato anche a palesarsi seri problemi, che si sono verificati per lo più nei computer dotati di scheda video con chip nVidia GTX 1060.

L'installazione va a buon fine. Tuttavia, non appena Windows viene riavviato, una schermata propone di nuovo di completare l'installazione e di riavviare nuovamente il computer. Tutto ciò si ripete all'infinito.

Alcuni utenti hanno inoltre segnalato che, sebbene l'installazione sembri andare a buon fine, in realtà alla fine del processo i driver vecchi vengono efficacemente eliminati ma quelli nuovi sono installati; oppure i driver sono presenti, ma i giochi vanno in crash. Insomma, un gran pasticcio.

A una prima analisi, sembra che la causa di almeno una parte di questi comportamenti sia dovuta al fatto che l'aggiornamento dei driver viene offerta dal programma di installazione dei 397.31 anche su sistemi che non sono più supportati.

Al momento in cui scriviamo, l'unica soluzione è disinstallare i driver 397.31 e tornare alla versione precedente, la 391.35.

Dopo giorni di silenzio, nVidia ha ora finalmente fatto sapere che presto arriverà una nuova versione che non presenterà tutti quei problemi.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA