Microsoft affonda i datacenter per tenerli freschi



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-06-2018]

project natick datacenter marino

Uno dei problemi che le grandi aziende informatiche devono affrontare è come tenere al fresco i propri datacenter, dove un gran numero di server è costantemente al lavoro e, perciò, produce parecchio calore.

Negli anni, le soluzioni pensati per ovviare a questo inconveniente sono state molte: per esempio c'è chi ha pensato di costruire i datacenter nelle miniere e chi invece ha ipotizzato di sfruttare il calore per il riscaldamento invernale e la produzione di acqua calda.

Microsoft ha scelto un approccio diverso: con Project Natick ha affondato un piccolo datacenter sperimentale (è lungo 40 piedi, ossia circa 12 metri) nel mare per tenerlo al fresco. L'articolo continua qui sotto.

All'interno del cilindro a tenuta stagna ci sono 12 rack, per un totale di 864 server e una capacità di memorizzazione pari a 27,6 Pbyte. Un cavo sottomarino porta la corrente e consente il trasferimento dei dati da e verso i server.

Il problema, ovviamente, è intervenire se qualcosa si guasta: riportare il tutto alla superficie, effettuare l'intervento e poi riposizionare tutto in fondo al mare è decisamente troppo costoso.

Così Microsoft afferma di aver progettato il tutto per funzionare per almeno cinque anni senza bisogno di intervento, e i progettisti sostengono che il datacenter marino avrà un tasso di guasti inferiori a quello tipico dei colleghi terrestri.

Per la costruzione e l'installazione di Project Natick ci sono voluti due anni. Se l'esperimento avrà successo, le competenze acquisite permetteranno di installare la prossima versione in appena 90 giorni.

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