A Facebook il premio speciale "Minaccia da una vita"



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-06-2018]

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Big Brother Awards 2018: da Google ad Amazon, tutte le peggiori minacce per la privacy

La seconda categoria dei Big Brother Award 2018 è Minaccia Nazionale: viene assegnato per la più grave decisione pubblica o manipolazione dell'informazione fatta da un ente pubblico o da un suo rappresentante e quest'anno va al Parlamento della Repubblica Italiana e in particolare ai firmatari della legge sulla conservazione dei dati personali Walter Verini, Mara Mucci e Giuseppe Berretta.

«La quantità di dati generati da ogni persona nella società dell'informazione è enorme e la conservazione dei dati per finalità di giustizia richiede un delicatissimo bilanciamento fra "sicurezza e privacy"» spiegano le motivazioni del premio.

«Questo bilanciamento è saltato completamente quando in Italia è stata approvata una normativa che estende in modo indiscriminato la conservazione di dati di traffico telematico e telefonico alla durata di 6 anni, legge incompatibile con l'ordinamento comunitario, che porterà a certe procedure da parte della UE ed è stata duramente criticata dal Garante della Privacy».

Quali effetti ha questa legge per le persone comuni? Semplice: «Un cittadino italiano nel 2023 non ricorderà sicuramente che sito avesse visitato l'8 Giugno 2018 alle ore 18.15. Ma lo stato italiano sì».

Proseguendo, nella categoria Minaccia da una vita, assegnato a chi ha meritato per più anni consecutivi uno dei premi precedenti, il vincitore assoluto è Facebook.

«In un mondo in veloce cambiamento poche aziende avrebbero potuto rimanere sulla cresta dell'onda per anni e anni riuscendo a sviare, rimandare, procrastinare sempre l'adozione di misure minime di rispetto dei propri utenti e della loro privacy. Facebook ci è riuscita e merita un premio speciale alla carriera per essere sempre restata fedele alla propria natura intima di violatore, molestatore, minacciatore dell'identità digitale dei cittadini» scrivono, ironici, i giudici dei BBA.

Gli scandali recenti hanno portato il fondatore a mostrare con disarmante candore la vera faccia di Facebook in un'audizione pubblica al Congresso degli Stati Unitila reale natura del network: non essere sociale ma... «Senator, we run ads», come ha dichiarato senza imbarazzo Mark Zuckerberg.

«Fanno pubblicità» spiegano le motivazioni del premio. «Tutto qui, e senza neppure lo sforzo di investire nella realizzazione di un contenuto accattivante ma semplicemente proponendo in modo selettivo ad ogni proprio utente ciò che solletica di più le sue risposte meno mediate, e lo tiene attaccato praticamente un grande distributore di odio di scala planetaria»

. «Cari utenti di Facebook» - conclude la motivazione del premio - «non siete voi il loro prodotto: è la parte peggiore di voi - l'odio, l'invidia, il disprezzo, il risentimento, l'intolleranza - che gli algoritmi di Facebook selezioneranno accuratamente per mostrarli a chi più verrà offeso da questo. Lo chiamano engagement: è l'apoteosi della brutalità e dell'inciviltà».

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Altroconsumo, il paladino della privacy

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