Gli ISP devono dotarsi di apparecchiature che registrino il traffico e concedere ai servizi di sicurezza nazionali l'accesso ai dati.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-10-2013]
Il Ministero russo delle Comunicazioni ha da poco emanato una nuova disposizione che sta scatenando le proteste di tutti gli internauti di Russia.
Secondo quanto riporta il quotidiano Kommersant, a partire dal primo luglio 2014 gli ISP dovranno obbligatoriamente installare delle apparecchiature di sorveglianza per monitorare tutto il traffico, conservarne le registrazioni per 12 ore e concedere accesso diretto all'FBS.
Per quanto possa sembrare preoccupante, la situazione che si viene a delineare in questo modo purtroppo è soltanto di poco peggiore di quella attuale.
Già ora, infatti, i provider russi devono possedere l'attrezzatura indicata dal Ministero, se vogliono ottenere la licenza, e sono obbligati a fornire informazioni sui loro clienti (numeri di telefono, indirizzi) ai servizi di sicurezza.
La novità sta nel fatto che dovranno anche registrare tutto il traffico Internet e conservare dette registrazioni (che riguardano i nomi utente, i numeri di telefono, le posizione degli utenti di servizi VoIP come Skype) per 12 ore, oltre a fornire l'accesso all'FSB.
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«Il sistema non è una minaccia per i cittadini rispettosi della legge» - ha fatto sapere il Ministero - «ma fornisce solo sicurezza aggiuntiva».
Anche il presidente Putin di recente ha commentato il tema della sorveglianza elettronica, affermando che si tratta di una pratica accettabile finché viene fatta rispettando la legge e che, in Russia, «non si può intercettare la conversazione telefonica di qualcuno senza un mandato».
Secondo l'esperto di sicurezza Eldar Murtazin a spingere il Ministero a emanare la nuova norma è più che altro una questione tecnica.
Già oggi l'FSB, grazie alla apparecchiature che i provider devono installare, ha accesso al traffico Internet, ma lo deve elaborare con i propri server.
La crescita esponenziale del traffico stesso avrebbe quindi spinto i servizi di sicurezza a riorganizzare il lavoro, affidando il compito di memorizzazione ai singoli ISP cosicché chi è preposto al controllo possa scaricare i dati in un secondo momento.
«Vogliono continuare a fare quello che hanno sempre fatto, suddividendo il carico di lavoro» sintetizza Murtazin.
A gestire il tutto ci sarebbe il sistema di sorveglianza SORM, le cui origini risalgono agli anni '80 quando il KGB, predecessore dell'FSB, lo progettò per sorvegliare le comunicazioni telefoniche.
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