Un programma come il Googlebot è stato sufficiente a Edward Snowder per rubare i segreti dell'agenzia statunitense.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-02-2014]
Quanto sarà stato difficile per Edward Snowden, la "talpa" del datagate, fare quel che ha fatto? Poco, apparentemente.
Secondo quanto rivelato dal New York Times, infatti, per beffare i sistemi di sicurezza della NSA Snowden non ha dovuto mettere a frutto segrete abilità da hacker o utilizzare chissà quali sofisticati programmi.
Invece, il mezzo per ottenere tutti i documenti poi rivelati sarebbe stato un normale web crawler, un software in grado di setacciare una rete per indicizzare le informazioni presenti: è il sistema usato dai motori di ricerca.
Non è dato sapere quale sia il software utilizzato da Snowden, ma gli esperti intervistati dal New York Times affermano che ha diversi punti in comune con il Googlebot, il crawler di Google e con il noto programma wget (adoperato da Bradley Manning per ottenere i documenti poi rivelati da Wikileaks, segno che già allora i sistemi di sicurezza non erano propriamente inviolabili).
Tutto ciò pone in effetti serie questioni circa le protezioni messe in campo dalla NSA per difendere i propri segreti, che paiono di livello molto scarso e prive di un sistema che avvisi quando qualcuno tenta un'operazione simile a quella di Snowden.
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«Sebbene ognuno possa accedere ai singoli messaggi relativi al proprio lavoro specifico, non ci dovrebbe essere un sistema che si accorga di quando qualcuno scarica 500.000 messaggi?» si chiede il senatore americano Mark Kirk.
Pare che il problema risieda nel fatto che la NSA dispone di accorgimenti del tipo indicato dal senatore, ma solo nel quartier generale di Fort Meade; dato che lavorava nella sezione delle Hawaii, Snowden poteva agire indisturbato e con strumenti semplici senza che alcuno lo notasse, poiché non c'era alcun sistema di allarme per prevenire i pericoli interni.
«Una volta che sei dentro, si presume che tu sia lì perché ci devi essere, come accade in molte organizzazioni» ha spiegato al Times Richard Bejtlich, esperto di sicurezza per l'azienda della Silicon Valley FireEye. «Il che però non spiega perché non siano stati più attenti a rilevare attività eccessive all'interno del sistema».
La NSA non ha ancora commentato queste notizie, fornite da fonti interne all'agenzia al New York Times. Snowden, invece, non ha potuto fare a meno di notare l'ironia insita nel fatto che «degli agenti passano informazioni riservate ai giornalisti nel tentativo di discreditarmi per aver passato informazioni riservate ai giornalisti».
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