Kim Dotcom rivela che era pronto a un accordo con Universal Music.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-09-2015]
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Kim Dotcom rivela: era pronto un Megaaccordo con Universal Music
L'ilarità lascia però presto il posto a considerazioni più serie. I dirigenti di Universal sono preoccupati perché Dotcom parla di «tassa» riferendosi ai proventi generati da Megakey, una sorta di «tassa sulla cultura» che permette l'accesso libero, in cambio della pubblicità, alle opere d'ingegno.
Ai dirigenti questo modo di parlare non piace perché temono che possa spaventare gli utenti, e lo fanno notare. Ma Dotcom ribatte spiegando il quadro generale: le major stanno cercando di ottenere dalla politica una legislazione che faccia loro ottenere compensi per ogni brano scaricato o ascoltato online, ma la cosa va per le lunghe. Però c'è un'altra via.
«Voi state cercando di far approvare una legge in merito e sperate che il governo lo faccia per voi, ma non succederà. I politici vogliono essere rieletti. Non approveranno mai una tassa sulla cultura. E allora la metteremo noi, la tassa sulla cultura»: tramite la pubblicità.
Tassa è però una parola così brutta che i dirigenti non cedono: «Io ribadisco che ciò che lei sta cercando di fare» - dice uno di loro a Dotcom - «non è imporre una tassa a chicchessia, ma sta dando agli utenti la possibilità di controllare il proprio destino quando si tratta di decidere il modo in cui le pubblicità sono mostrate e di partecipare ai ricavi generati. Perché qualunque cosa che contenga la parola "tassa" fa subito esclamare "Oh, Dio!"».
Al che Dotcom risponde: «Lasciatemi aggiungere che non lo diremo mai pubblicamente. Uso questo termine in questo circolo privato e non altrove ma, in fin dei conti, si tratta di questo».
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Tranquillizzati su questo punto, i rappresentanti di Universal iniziano a lasciarsi affascinare sempre più dall'idea, suggerendo che se la casa discografica e Megaupload si accordano ci si potrebbe concentrare sulla sostituzione degli spot sulle pagine degli artisti che hanno contratti con Universal, anziché darsi a una sostituzione ad ampio spettro, così da massimizzare i vantaggi.
«Voi mi piacete, ragazzi. Perché non abbiamo iniziato a parlare anni fa?» è la risposta di Dotcom.
E la risposta non si fa attendere: «Noi trattiamo con chiunque semplicemente ci odi e voglia ucciderci perché credo che abbiamo una soluzione che possa risolvere i problemi dei creatori di contenuti. Ne siamo molto orgogliosi e ci piacerebbe molto lavorare con voi dato che sembrate aver colto lo spirito, e sono proprio contento di questo incontro».
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Il caso Mega Song
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