Il l'Unione Europea tira le orecchie ai Paesi della Comunità sui sistemi di protezione ed auspica la creazione di una Authority sulla sicurezza informatica, con cyberpoliziotti europei.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-04-2009]
Nel corso di una conferenza in corso a Tallin, il Commissario Viviane Reding riferendosi ai recenti attacchi informatici subiti da Georgia, Lituania ed Estonia, seguiti a quelli portati contro gli USA, ha gettato l'allarme sulle possibili conseguenze economiche in caso del possibile blocco dei sistemi.
Se avvenisse ad esempio un malfunzionamento nella distribuzione di acqua, energia e sistemi interbancari della durata di un mese, ha affermato la Reding, il danno potrebbe aggirarsi sui 150 miliardi di euro; occorre perciò che i 27 membri dell'Unione si accordino al più presto per realizzare un comune sistema di difesa per prevenire le possibili minacce future.
Preoccupano infatti la qualità degli attacchi, ultimamente mirati alle infrastrutture economiche o alla difesa, come ad esempio gli ultimi avvenuti negli States e relativi al caccia F-35 o alla distribuzione della corrente elettrica, quest'ultima di fondamentale importanza in tutto il Nord America perché su di essa fonda l'intera organizzazione sociale.
Secondo le stime comunicate dal Commissario, è abbastanza probabile che le reti di telecomunicazioni nei prossimi 10 anni siano soggette a uno stop di ancora maggiore durata; da qui il perentorio invito agli operatori pubblici e privati a mettere in opera una rete comune per la prevenzione e l'allarme, nonché a procedere a ripetuti attacchi simulati in modo di studiare le migliori strategie di difesa.
Speriamo che il tutto non si risolva con l'ennesima scusante per limitare la privacy e portare un ulteriore attacco ai "pirati del software", innocui per tutti fuorché per le tasche delle major dell'editoria e dell'intrattenimento.
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bdoriano