E' la più classica delle catene di Sant'Antonio: inviare qualche spicciolo a pochi per ricevere una valanga di denaro nel giro di breve tempo. Questa volta riproposta in versione telematica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-04-2002]
Se non l'avete ancora ricevuta, probabilmente arriverà. Il titolo della mail potrebbe essere "BUONA FORTUNA" o qualcosa di simile, ma non è questo il punto. Il fatto importante è che vi viene chiesto di spedire denaro a qualcuno che molto probabilmente non conoscete, nella speranza che altri facciano lo stesso con voi: l'obiettivo è arricchirsi alla grande in pochi giorni, contando sul fatto che la crescita esponenziale del numero di partecipanti alla catena garantirebbe una vera e propria pioggia di denaro sulla vostra testa.
Perché è una bufala
L'idea, in teoria, è ottima: inviando una piccola somma di denaro ad alcune altri partecipanti, si guadagna l'ingresso nella catena e si entra a far parte dell'elenco di chi è destinato a ricevere a sua volta denaro da chi si aggiungerà successivamente. Dal momento che ogni partecipante tenta di coinvolgere più persone, inviando più mail di invito, il numero dei partecipanti dovrebbe letteralmente moltiplicarsi. Poiché ogni nuovo partecipante spedirà a sua volta una piccola somma a quelli appena entrati nel gioco, ognuno dovrebbe ricevere molte e molte volte una somma pari a quella inizialmente inviata, arricchendosi rapidamente e senza alcuna fatica.
Infatti il sistema non funziona, come si può facilmente comprendere. L'espansione della catena ha, effettivamente, andamento esponenziale. Se ogni partecipante invia cinque inviti e gli invitati, a loro volta, ne inviano altri cinque ciascuno, alla fine del secondo turno le persone coinvolte non sono dieci (5 x 2) ma venticinque (5 elevato alla seconda potenza). In dieci turni si coinvogono quasi 10 milioni di persone: provare per credere.
Al quattordicesimo turno, il numero di contatti supera i 6 miliardi: in pratica, l'intera popolazione mondiale, poco più, poco meno. Di fatto, la catena non potrebbe proseguire oltre e gli ultimi entrati avrebbero pagato come tutti gli altri, ma non avrebbero la possibilità di recuperare il denaro speso, finanziando così l'arricchimento dei primi.
Si può obiettare che non tutti gli invitati parteciperanno e che, di conseguenza, il pericolo di "saturazione" è perciò piuttosto remoto. Vero, ma non dimentichiamo che ogni invito andato a vuoto rappresenta comunque un minor guadagno rispetto alle attese per chi ha invece deciso di partecipare (e ha già pagato). Inoltre, considerata la facilità con cui si può spedire, a costo nullo, una mail a molti destinatari, sarà difficile resistere alla tentazione di invitare tutti gli indirizzi presenti in rubrica, col risultato di saturare ancora più rapidamente il "mercato". Oltre a quello, naturalmente, di rischiare sacrosante accuse di spamming.
Ma c'è un'altra considerazione che, senza scomodare gli elevamenti a potenza, evidenzia che qualcosa non va: in un sistema chiuso, la somma algebrica dei debiti e dei crediti è sempre pari a zero. In altre parole, nulla si crea e nulla si distrugge.
Il bello è che lo si legge a chiare lettere nella stessa mail di invito: "se ognuno dei 5 miliardi di persone oggi esistenti sulla terra spedisse 1 dollaro a tutti gli altri, vivremmo in un mondo di miliardari". La frase è costruita in modo da suggerire che ciascuno, spendendo un dollaro, ne riceva 5 miliardi; ma basta leggerla con attenzione per capire che non è così: se ciascuno spedisce un dollaro a tutti gli altri, deve spedire 5 miliardi di dollari per riceverne (se tutto fila liscio) altrettanti. Perciò, alla fine, ciascuno avrà ancora un dollaro.
Più chiaro di così...
Ma allora, chi ci guadagna?
Nelle versioni cartacee di questo tipo di "catena", spesso era attiva una fantomatica società organizzatrice, alla quale bisognava versare una piccola somma (in aggiunta a quelle da spedire ai partecipanti) per ottenere un qualche dato indispensabile all'ingresso nel gioco. Quella società era l'unica sicura di arricchirsi: del resto, qualsiasi furbacchione poteva mettere in piedi il tutto e starsene lì ad aspettare che il pollo di turno si spennasse da sè e gli spedisse quanto richiesto. Un comportamento ai limiti della truffa, che è stato più volte oggetto di denunce e querele.
In questa versione telematica, la catena non ha organizzatori ufficiali: lo si legge nella mail e, in effetti, gli unici pagamenti necessari sono quelli destinati ai partecipanti di cui è fornito l'indirizzo. L'ultimo in elenco, se tutto funziona come dovrebbe, è quello che ci ha invitati. E' d'obbligo, però, sottolineare quel se: quale garanzia abbiamo che la mail ricevuta origini effettivamente da uno svolgimento regolare del gioco?
Assolutamente nessuna. Chiunque può spedirci l'invito, elencandovi esclusivamente indirizzi sotto il suo controllo. Noi paghiamo, il mittente incassa, nessuno spedirà denaro a noi. Se il furbo di turno invia qualche migliaio di inviti, è sufficiente che tre o quattro invitati su 100 decidano di partecipare per fargli percepire una somma di tutto rispetto: "BUONA FORTUNA" richiede un pagamento di 5 Euro a cinque indirizzi; in totale sono 25 Euro. Nell'ipotesi di 2000 mail spedite e di una percentuale di adesioni del 3%, l'organizzatore incassa 1500 Euro (25 x 2000 x 3 / 100), senza spendere nulla in denaro o fatica.
Che fare?
La mail in questione si chiude con l'indicazione di un URL, http://faq_mlmitaliansystem.poetidazione.it, al quale dovrebbe essere disponibile una FAQ. In realtà, l'indirizzo non è valido, perché il carattere "_" non è ammesso nei nomi di host e nei nomi a dominio: infatti, non è raggiungibile. Appare vivo, invece, l'indirizzo http://mlmitaliansystem.poetidazione.it, ma tutto ciò che si può visualizzare è una pagina di errore che avverte che il browsing del sito non è permesso: in pratica, è una directory priva di file pilota (il solito index.html o similari), in mancanza del quale il web server non visualizza l'elenco dei files eventualmente presenti. Anche l'URL http://members.xoom.virgilio.it/interventi/, al quale dovrebbe trovarsi una pagina personale dell'italiano che, arricchitosi in America grazie alla catena, avrebbe generosamente tradotto in italiano la versione originale per permettere ai suoi connazionali di fare fortuna al pari suo, conduce semplicemente alla classica pagina di errore: 404, file not found. Tutti i tentativi di identificare con un minimo di certezza gli iniziatori della catena cadono nel vuoto, e non c'è da stupirsi. Niente date, niente riferimenti concreti, nulla di verificabile... salvo ricercare sull'elenco telefonico i numeri dei partecipanti elencati e chiamarli. Costoso e, probabilmente, inutile: che ci siano caduti in buona fede o che siano i piloti stessi del gioco, non ci daranno indicazioni utili.
Se proprio volete perdere un po' di tempo e sprecare un francobollo, scrivete all'ultimo della lista (dovrebbe essere la persona che vi ha invitati) spiegando cosa pensate delle catene di Sant'Antonio e, in particolare, di questa. Al limite, speditegli una fotocopia dell'articolo. Non dimenticatevi di citare Zeus News, per favore. Ma non provate a usare la posta elettronica: gli headers della mail danno l'impressione di essere stati alterati proprio per rendere difficilmente identificabile il mittente autentico: del resto, per pararsi dalle accuse di spamming, la mail recita "Da noi non riceverai altre comunicazioni. Il Tuo account sarà eliminato dal nostro database". Noi chi? Quale database? Non dovrebbe essere stato un partecipante a invitarmi, esattamente come io stesso farei con altri se decidessi di entrare in gioco?
La puzza di bruciato è davvero troppo forte per cascarci.
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