I profitti ridotti e la sempre maggior necessità di spazio fanno prevedere ancora anni di servizio per gli hard disk tradizionali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-01-2011]
Per quanto rapidamente possano diffondersi ed evolversi, le memorie flash NAND (alla base dei drive SSD) non riusciranno mai a soppiantare gli hard disk nel notebook, almeno non nel prevedibile futuro.
È questa l'opinione di Seagate che, per suffragarla, si basa sui dati raccolti nel 2010.
Lo scorso anno la capacità complessiva dei portatili (considerando le memorie di massa) nel mondo equivaleva a 69 Ebyte (exabyte), e si calcola che nel 2011 arriva a 95 Ebyte, con una media di 350 Gbyte per laptop.
Il primo motivo di tanta disparità sta nel fatto che, dal punto di vista dell'utente, l'hard disk è generalmente molto più conveniente: costa molto meno e offre molto più spazio.
Inoltre, Seagate fa notare come per costruire una fabbrica che produca 3,75 Ebyte all'anno di memoria NAND serva un investimento di 10 miliardi di dollari (contando solo il denaro necessario a creare e avviare la fabbrica stessa) e un periodo di due o tre anni per raggiungere la piena capacità di produzione.
Spendere 10 miliardi di dollari per conquistare il 4% di quei 95 Ebyte previsti per il 2011 (contando di incassare dunque 2 miliardi di dollari, e ammettendo che tutte le memorie NAND prodotte vengano usate nei laptop) non è una via percorribile per un'azienda che non abbia istinti suicidi.
La difficoltà di avere un ritorno consistente dagli investimenti e il bisogno di sempre maggiore spazio segnalato dagli utenti spingono dunque Seagate a dire che per gli hard disk dei portatili ci saranno ancora anni di onorato servizio.
È praticamente impossibile che vengano sostituiti dagli SSD, mentre più probabile pare il successo delle unità ibride, che migliorano le prestazioni e garantiscono comunque un'ampia capacità.
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