Secondo uno studio, elefanti, gorilla e renne andrebbero in cerca di piante e funghi allucinogeni per "godersi" gli effetti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-07-2011]
Secondo il neuroscienziato David Linden, gli esseri umani non sono i soli a indulgere nei piaceri procurati dalle sostanze stupefacenti.
Anche gli animali, nel loro piccolo, ne fanno uso: elefanti, uccelli, scimmie e renne sono stati tutti osservati mentre si nutrivano di frutti e bacche caduti sul terreno e fermentati, quindi contenenti alcool.
Nel suo libro The compass of pleasure Linden spiega che, nel Gabon, gorilla, cinghiali ed elefanti sono stati visti consumare l'arbusto allucinogeno iboga: nel caso degli elefanti, i più giovani imparano ad apprezzare la pianta dai componenti più anziani del branco.
Sono stati osservati casi di animali che consumavano piccole razioni di questo tipo di vegetali e funghi: non in quantità sufficienti da soddisfare il bisogno di nutrirsi, ma certamente abbastanza perché gli effetti psicoattivi fossero ben visibili.
Un caso ancora più evidente è quello delle renne allevate dal popolo siberiano dei Ciukci: questi hanno un rituale che comporta il consumo, da parte degli sciamani, del fungo allucinogeno Amanita muscaria (il cui ingrediente attivo è l'acido ibotenico).
Le renne hanno scoperto queste proprietà del fungo e hanno iniziato a cercarlo e consumarlo, vagando poi per alcune ore in stato evidentemente confusionale.
Inoltre - spiega sempre Linden - le renne sono attratte da lontano dall'urina degli sciamani, che contiene circa l'80% dell'acido ibotenico assunto tramite i funghi, per poter accedere alla quale mettono in atto anche dei veri combattimenti.
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