Bernabè non vuole pagare la tassa aggiuntiva e si prepara a tagliare i call center e il loro personale.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-09-2011]

In Italia chi possiede una rete televisiva paga un canone di concessione allo stato ridicolo, molto più basso che in altri Paesi. Questo si spiega facilmente: chi dovrebbe aumentare la tassa per l'utilizzo di frequenze pubbliche, cioè il Governo e il Parlamento, sono controllati a maggioranza dallo stesso signore che controlla il maggior numero di reti Tv: Silvio Berlusconi.
Il popolo ha deciso così, si dice: è la democrazia. Peccato che chi possiede un gestore telefonico debba pagare un miliardo di euro per ottenere nuove frequenze, come per esempio Franco Bernabè, che controlla oltre a Tim anche due reti Tv: Mtv Italia e La7.
Bernabè ha detto a gran voce che non è d'accordo, e adesso dice che non vuole pagare un'eventuale nuova tassa sulle reti che godono di tariffe regolamentate, come elettricità, autostrade, gas e telefoni: la cosiddetta Robin Hood Tax.
Sarebbe invece molto giusto che pagasse questa tassa, che però lo stato dovrebbe reinvestire in un piano per lo sviluppo della banda larga in Italia: visto che Telecom Italia tarda ad affrontare di petto e in tempi rapidi il problema, lo Stato dovrebbe obbligarla a farlo anche con la leva fiscale. I privati non possono sempre fare quello che vogliono, solo per rimpinguare i loro profitti.
Per la cronaca, si stima in almeno 300 il numero dei manager Telecom Italia che godranno della cancellazione del contributo di solidarietà inizialmente previsto dalla manovra economica.
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