Ma la risoluzione non è vincolante.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-11-2025]

Con 483 voti favorevoli, 92 contrari e 86 astensioni, ieri il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione non vincolante che esprime preoccupazioni per la salute fisica e mentale dei minori esposti ai social media e alle piattaforme digitali. Il testo chiede un'applicazione più rigorosa del regolamento sui servizi digitali (DSA) e propone misure concrete per limitare l'accesso e contrastare meccanismi che favoriscono la dipendenza, in risposta a un contesto in cui il 97% dei giovani europei utilizza Internet quotidianamente e il 78% dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni controlla i dispositivi almeno ogni ora.
La proposta centrale stabilisce a 16 anni il limite minimo di età nell'Unione Europea per l'accesso a social network, piattaforme di condivisione video e compagni virtuali basati su intelligenza artificiale, inclusi chatbot e agenti IA. Per i minori tra i 13 e i 16 anni è prevista un'eccezione con autorizzazione esplicita dei genitori o tutori, al fine di bilanciare protezione e opportunità educative digitali. I deputati accolgono favorevolmente gli sforzi della Commissione Europea per sviluppare un'app comune UE per la verifica dell'età, integrata con il portafoglio europeo di identità digitale (eID); ma sottolineano che tali strumenti devono garantire accuratezza, rispetto della privacy e sicurezza informatica, senza esonerare le piattaforme dalla responsabilità primaria di offrire ambienti sicuri per i minori.
Le motivazioni affondano in dati preoccupanti emersi dall'Eurobarometro 2025, che indicano come oltre il 90% degli europei consideri urgente un intervento: il 93% cita l'impatto negativo dei social sulla salute mentale, il 92% il bullismo online e lo stesso 92% la mancanza di filtri efficaci per contenuti inadatti. Uno studio del Servizio Ricerca del Parlamento evidenzia che un minore su quattro presenta un uso "problematico" o "disfunzionale" dello smartphone, con comportamenti simili a una dipendenza, aggravati da strategie di design come lo scrolling infinito, la riproduzione automatica dei video e meccanismi di gamification che stimolano il rilascio di dopamina. Schaldemose ha commentato: «Siamo orgogliosi di unirci per proteggere i minori online. Con il DSA applicato rigorosamente, queste misure innalzeranno il livello di tutela. Diciamo alle piattaforme: i vostri servizi non sono pensati per i minori, questo esperimento finisce qui».
Oltre al limite di età, la risoluzione introduce divieti specifici per pratiche considerate dannose: le piattaforme devono disattivare per default funzioni come l'aggiornamento tramite trascinamento, i cicli di ricompensa e le notifiche push «manipolative», optando invece per algoritmi di raccomandazione basati su criteri educativi e di benessere. Si chiede di estendere le norme del DSA alle piattaforme di videogiochi online, vietando loot box, valute interne, ruote della fortuna e meccanismi pay-to-progress che incoraggiano spese impulsive. Ulteriori tutele riguardano lo sfruttamento commerciale: divieto di incentivi finanziari per bambini influencer e contrasto a pubblicità mirata e tecnologie persuasive, in linea con la proposta di legge sull'equità digitale.
Il Parlamento sollecita la Commissione a vietare siti web non conformi alle norme UE e a imporre sanzioni più severe, inclusa la possibilità di interdizione per piattaforme recidive, con responsabilità personale per i dirigenti senior in caso di violazioni gravi, specialmente sulla verifica dell'età e la protezione dei minori.
|
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
|
||
|
