Anche la Margherita sceglie l'Open Source

Il partito di Rutelli si impegna a sostenere l'Open Source



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-07-2003]

La Margherita, nuovo partito del CentroSinistra che ha come leader Francesco Rutelli (ma ancora di più Romano Prodi) vuole scegliere l'open source per un ambizioso piano di informatizzazione dello Stato per contrapporlo ai piani del Ministro Stanca e realizzarlo in caso di vittoria elettorale.

La scelta dell'open source parte proprio dall'affermazione, contenuta nel recente rapporto della Commissione sull'open source istituita dal Governo Berlusconi, secondo cui il 61% dei costi della Pubblica Amministrazione, nel settore informatico, è da attribuire allo sviluppo e alla manutenzione di applicazioni custom.

Non si tratta, però, secondo la Margherita solo di una questione di costi: l'uso di modelli basati sul codice sorgente deve mettere in grado la Pubblica Amministrazione di essere responsabile autonomamente del proprio asset informatico per assicurare una migliore qualità di servizi on line ai cittadini.

L'Open Source viene indicato anche come un contributo determinante all'abbattimento del digital divide fra Nord e Sud del Mondo. La scelta politica pro open source è affermata in un Libro Bianco dal titolo "L'opportunità digitale".

Il libro è curato dal giovane responsabile per la politica economica della Margherita Enrico Letta (ex ministro dell'Industria nell'ultimo governo di CentroSinistra) e contiene oltre all'impegno a supportare le tecnologie open source anche la volontà di rivedere le attuali normative sul copyright (vedi EUCD).

Nell'opera è presente inoltre la proposta di Piani Locali (a livello provinciale) per la cablatura del territorio da finanziare con fondi ad hoc anche nelle aree urbane minori, in base al principio che la banda larga deve essere un servizio universale (come lo è oggi il servizio telefonico) e si chiede la revisione della legge Gasparri sul Wi-Fi per promuovere l'uso di questa tecnologia da parte delle famiglie e delle comunità locali.

E'importante poi, nel Libro Bianco, il riconoscimento delle "Culture Alternative" della Rete (Comunità hacker, bloggers, ecc.) con cui la politica non deve interferire, di cui deve rispettare l'autonomia e con cui deve aprire un dialogo aperto e libero.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (5)

Luca Ajroldi
Open Leggi tutto
31-7-2003 17:11

Persiko
Anche AN è per l'open source Leggi tutto
23-7-2003 12:37

r.ferrari
concordo Leggi tutto
22-7-2003 15:02

duende
Si parla di Open Source, ma si usa Word... Leggi tutto
22-7-2003 15:01

gian
per ora sono solo parole... Leggi tutto
22-7-2003 00:29

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