Nascita e morte di Ipse 2000

Un libro singolare racconta la nascita e la morte di quello che doveva essere il quarto gestore Umts italiano.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2003]

In questi giorni è stata definitivamente liquidata l'attività di Ipse 2000, il consorzio formato dall'Acea (azienda elettrica municipalizzata di Roma), dagli spagnoli di Telefonica e dalla Fiat con la sua Atlanet.

Ipse 2000 era nata per gestire il servizio di telefonia mobile Umts, quello che, per ora, in Italia è offerto solo da "3", filiale italiana di un gruppo multinazionale che sta offrendo servizi di videocomunicazione in tutto il mondo. Tim, Vodafone Omnitel, Wind, gestori italiani, attendono la seconda parte del 2004 per partire con il loro Umts.

Ipse 2000, a differenza di Blu che si era ritirata ed ha già chiuso i battenti, aveva partecipato alla gara indetta dal Governo italiano per aggiudicarsi una licenza Umts, e aveva vinto pagandola oltre 4.000 miliardi di vecchie lire, siglando, successivamente, un accordo con Omnitel, per il roaming sul Gsm, e aveva anche piazzato numerose antenne, cominciando anche con successo test e prove.

Ora Ipse 2000 non esiste più: dopo una vigorosa ed instancabile lotta i suoi lavoratori hanno ottenuto la concessione della mobilità, le frequenze che era state di Ipse dovranno essere assegnate agli altri gestori e gli spagnoli di Telefonica, in questi stessi giorni, si sono ritirati anche dalla telefonia fissa italiana, uscendo da Atlanet e vendendo la propria quota a Fiat.

La storia di Ipse 2000 è ben raccontata, dal punto di vista dei lavoratori, nel sito Ipsedosmil, ora alla loro storia si aggiunge quella raccontata dall'ex Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ipse 2000: Pier Luigi Celli che lo fa, in modo singolare, raccogliendo in un'antologia, edita da Sellerio (casa editrice estranea alla scienze manageriali), le e-mail inviate negli di start-up ai dipendenti. Il libro si intitolo: "Nascita e morte di un'impresa in 42 lettere".

Pier Luigi Celli è, effettivamente, un manager originale nel panorama italiano: prima di assumere la presidenza di Ipse 2000 è stato direttore generale della Rai in anni non facili, e, prima ancora, capo del personale all'Enel e all'Olivetti, oggi è direttore per la comunicazione del Gruppo Unicredit. Celli è un manager umanista, appassionato scrittore di libri e di formazione cattolico-progressista, tra i suoi testi figura anche un'antologia di lettere alla figlia suora di clausura.

Questa formazione umanistica e cattolica di Celli la si può leggere anche nel finale del libro quando, parlando dei dipendenti di Ipse 2000, dei loro sogni infranti e dei disagi che hanno affrontato, e affrontano, trovandosi senza lavoro, improvvisamente, senza colpa e senza sapere e capire perché, dice: "non c'è dio che possa risarcirli del torto che gli abbiamo fatto". Mentre il libro è dedicato così: "Questa storia parla di seicento marinai che un giorno si imbarcarono, intrepidi, per una grande avventura, senza immaginare che l'armatore li avrebbe poi costretti a marcire alla fonda".

Sulle cause che hanno portato alla fine prematura e sfortunata di questa esperienza imprenditoriale Celli spende poche ma significative parole: "Se volessimo azzardare un'analisi di carattere sociologico dovremmo fare i conti con le miserie di un capitalismo, insieme, arrogante e pasticcione, presappochista oltre ogni decenza e avvezzo alle furbizie del piccolo cabotaggio senza orizzonti. Dovremmo parlare (e sarebbe un lungo capitolo) dell'inaffidabilità di analisti e strateghi finanziari, con la loro irresponsabilità vergognosa nel segnare le sorti di imprese che sono fatte di sudore e fatica, a fronte della loro asettica, falsa neutralità." e poi continua : "Ipse ha ballato una sola estate. Noi non vogliamo scordare quanti hanno danzato con noi".

Il libro poi si snoda, attraverso le 42 e-mail ai dipendenti, che rivelano lo stile manageriale di Celli, quello che ha voluto (o avrebbe voluto) imprimere ad Ipse 2000. E' uno stile che potremmo bollare, senza molti problemi, come "paternalistico": serate enogastronomiche, gare aziendali di go-kart per imparare la velocità e di pesca per la lentezza,il ricordare ed annunciare gioiosamente a tutti le nascite dei figli e delle figlie dei collaboratori, metafora della nascita e della crescita di Ipse 2000.

Eppure è un paternalismo aziendale di cui si può avere perfino nostalgia e verso il quale provare indulgenza: i consigli di libri da leggere durante le vacanze, le raccomandazioni a tenere in conto le diversità dei colleghi spagnoli per arricchirsi umanamente e professionalmente, l'invito a prendersi a cuore la crescita professionale dei più giovani, sono segni di un'attenzione alla persona, che per quanto strumentale, è sempre meno presente nelle grandi imprese italiane dove le persone sono sempre più numeri, "risorse umane" da spremere e tagliare.

Infine la vicenda umana della ricerca di un posto per i propri collaboratori: Celli denuncia il cinismo degli azionisti come Fiat, Banca di Roma, Acea che dimenticano i dipendenti Ipse 2000 anche per dimenticare la propria responsabiltà nella chiusura dell'impresa, le prese in giro di molti, la necessità per molti collaboratori di arrangiarsi e ricominciare da capo.

Celli, ovviamente, non ha gli stessi problemi dei suoi dipendenti ma conosce un po' anche lui, sulla propria pelle, i rifiuti, i silenzi, l'indifferenza anche di aziende dove era stato importante quando bussa per ricollocare i "suoi" rimasti per strada.

La vicenda, da questo punto di vista, fa giustizia di tanta retorica sulla flessibilità e sulla possibilità e facilità di riciclarsi anche per persone dotate di un solido patrimonio culturale e professionale nell'high-tech.

Emergono aspetti poco conosciuti: la Tim è stata la più chiusa ad assumere persone provenienti da Ipse 2000, quasi una meschina vendetta contro un potenziale concorrente.

Un libro breve, denso, ben scritto, una "memoria amara" degli anni della new economy all'italiana: se ne consiglia la lettura nelle business school al posto di tanta robaccia americana pseudottimistica.

Scheda
Titolo: Nascita e morte di un'impresa in 42 lettere
Autore: Pier Luigi Celli
Editore: Sellerio
Prezzo: 8 euro

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Pier Luigi Tolardo

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