Internet e populismo. Un legame che va oltre un blog



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-03-2017]

piazza virtuale

Internet è uno strumento senza precedenti di elaborazione e trasmissione di informazioni, conoscenze e approfondimento. Ma è anche uno strumento straordinario di diffusione di ignoranza e pregiudizi. Contrariamente alla piazza pubblica, dove difficilmente ci si può isolare del tutto dalla contaminazione di opinioni diverse dalle proprie, la piazza virtuale ci consente di isolarci acriticamente, selezionando a monte le fonti di informazione e le persone con cui condividerle.

Sono ormai molti gli studi che mettono in evidenza questo paradosso: oggi come mai prima abbiamo la possibilità di connetterci a un'infinita pluralità di conoscenze, ma la stragande maggioranza utilizza questo strumento per rinchiudersi nelle proprie (in)sicurezze. In altre parole, leggiamo e amplifichiamo solo quelle informazioni che gradiamo, abitiamo solo quelle comunità virtuali a noi affini.

Ecco che grazie ad Internet il lavoro di decine di migliaia di scienziati può essere "confutato" da centinaia di migliaia di "like" apposti ai deliri di un santone o di un blogger. Diritti umani fondamentali come la presunzione di innocenza e il giusto processo sono travolti da gogna e sentenze via mouse basate sul pregiudizio e sulla disinformazione raccolta attraverso la propria comunità omogenea.

Questo utilizzo infantile e settario di Internet è probabilmente alla radice della crisi delle democrazie occidentali, ispirate invece da principi liberali ovvero regole costituzionalizzate che mirano a proteggere proprio il pluralismo, la diversità, la complessità, la conoscenza, e quindi l'individuo in ogni sua manifestazione interiore ed esteriore (razza, sesso, opinione politica, religione, ecc.).

La sola nozione di un movimento politico che si autoproclama come unico portavoce dei cittadini, con l'obiettivo dichiarato di eliminare ogni altra forza politica dal Parlamento o di espellere individui non "conformi" dai confini nazionali (virtuali o fisici), dovrebbe apparire aberrante ed estraneo in una democrazia liberale.

Eppure, non è altro che la naturale manifestazione politica del modo in cui i suoi sostenitori utilizzano Internet, per isolarsi tra consimili piuttosto che per confrontarsi e crescere. Non è un caso che queste forze illiberali e antidemocratiche siano spesso legatissime a Internet, da cui nascono, crescono e traggono forza. Esse infatti si basano su una propria comunità virtuale omogenea, dove ogni opinione difforme è vilificata e espunta, dove il "dibattito" tra ortodossi e ultraortodossi ha l'unica funzione di rafforzare il pensiero unico, dove bufale e post-verità sono strumenti legittimi ed efficaci di lotta.

A sua volta, quel pensiero unico non è capace di alcuna progettualità, concentrandosi unicamente su lotte "contro" piuttosto che "per" qualcosa. La rabbia e l'odio sono catalizzatori fenomenali, immediati, impermeabili a scienza e conoscenza, perché si nutrono di cultura del sospetto e sfiducia nel prossimo. Al contrario, lottare "per" qualcosa implica studiare i fenomeni nella loro realtà e scegliere tra soluzioni complesse e mai perfette, un processo che porterebbe alla disgregazione di una comunità unita più che altro dal disprezzo per l'altro.

Sondaggio
''Chi sbarca in Italia va via per non morire, va via perché c'hanno una guerra, un maremoto... come fai a fermarli? Bisogna creare delle strutture intelligenti, inserirli piano piano a fare delle cose perché sono gente straordinaria. E' un processo di cui non se ne può fare a meno. Arrivano, arrivano a riprendersi un pochino di quello che gli abbiamo tolto in 200 anni''. Chi è?
(Vedi poi la soluzione)
Uno che non considera prioritario lo Ius Soli per dare diritti di cittadinanza ai figli della "gente straordinaria" che arriva in Italia.
Uno che non vuole abolire il reato di clandestinità per non portare il suo partito a percentuali da prefisso telefonico.
Uno che ordina ai suoi parlamentari un voto contrario alla legge che ha abolito in Italia il reato penale di clandestinità.
Uno che ha messo come requisito indispensabile per l'appartenenza al suo partito politico la cittadinanza italiana.
Uno che da normale cittadino diceva pacatamente cose di buon senso ma una volta entrato nei meccanismi del potere è costretto a dire e fare minchiate per tenere insieme milioni di ignoranti e razzisti che toglierebbero il voto a proposte pacate e di buon senso.
Tutti quelli nominati finora.

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Come se ne esce? Di certo, non emanando leggi che vietano la circolazione di bufale, post verità o opinioni intolleranti. Sarebbe un controsenso insanabile e pericoloso "difendere" la democrazia attraverso una limitazione per legge della libertà di espressione.

Ognuno di noi è chiamato però a fare uno sforzo di responsabilità individuale, che poi è l'essenza di una democrazia matura, composta da cittadini adulti piuttosto che da sudditi deresponsabilizzati: approfondire, studiare, confrontarsi con idee e comunità diverse, ascoltare, riflettere, rispettare ogni essere umano, coltivare il dubbio sulle proprie certezze. Per dirla con Einaudi, "conoscere per deliberare", il che è possibile solo nell'ambito di una democrazia liberale, l'unica in grado fino ad oggi di protegge e valorizzare il pluralismo e la libertà individuale. È uno sforzo che ognuno di noi deve fare costantemente, ogni giorno. E grazie ad Internet, se utilizzata per conoscere piuttosto che per odiare, non è mai stato così facile.

Pietro Moretti, vicepresidente Aduc

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 35)

@Maary Non mi interessa piu' un fico secco della politica. Adesso ti saluto perche' ho un gran dolore di cervicale e non posso scrivere troppo :wink:
12-4-2017 15:51

Se permetti Fuocogreco, a me non me frega un fico secco di un ipotetico partito della gnocca o el pisello che sia... :lol: Che tra l'altro ce l'avevano già proposto anni fa, e ora grazie ad una bella ciurma di beoti votanti abbiamo una Cicciolina che si rifà la sua gnocca sf***ta grazie ai nostri soldi, con il vitalizio che prende. No... Leggi tutto
12-4-2017 09:52

Siete tutti all'aceto! Votate il partito della GNOCCA E COME DISSE TOTO': E IO PAAAAGOOO!!
12-4-2017 03:39

Questo è incitamento al voto!! :lol: :lol: Anche 4 di euro, ma basta che poi siamo sicuri che non rimettano Renzi! Che poi...se la gente lo vota è un suo diritto governare...vuol dire che siamo noi che non capiamo un cazzo! :wink: Comunque chi di populismo colpisce di populismo perisce, di populismi ce ne sono tanti...... Leggi tutto
29-3-2017 10:27

[img:c06d1f7202]http://i64.tinypic.com/2zhdxro.png[/img:c06d1f7202] Leggi tutto
29-3-2017 00:48

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