[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-07-2020]
Il mondo dei produttori di chip può sembrare un settore noioso e forse anche statico, ma negli ultimi tempi s'è in realtà potuto registrare un certo fermento.
Quello che un tempo pareva il dominio assoluto di Intel - ossia le Cpu per Pc - è stato scosso prima dall'apparire dei processori Ryzen di Amd e poi, in tempi più recente, dalla decisione di Apple di adottare Cpu progettate in proprio basandosi sull'architettura Arm, segno che quest'ultima è pronta per fare il balzo dagli smartphone e i dispositivi embedded ai computer.
Si capisce quindi come lo scenario complessivo sia in movimento, e nuovi equilibri si stiano formato.
Di questa situazione sembra voler approfittare Nvidia la quale, secondo quanto riporta Bloomberg, è interessata ad acquisire Arm.
Arm è una società britannica, ma da tempo è controllata dalla holding giapponese Softbank. Ora fonti interne affermano che Softbank sia intenzionata a vendere Arm (in tutto o in parte) e anche che sia alla ricerca attiva di un compratore.
A questo scopo avrebbe già contatto Apple, che però si sarebbe subito tirata fuori: l'azienda di Cupertino sarebbe soddisfatta dell'attuale situazione - in cui usa le licenze di Arm per progettare i propri chip - e non intende acquisire l'intera azienda, anche paventa le difficoltà che l'Antitrust potrebbe seminare su questo eventuale percorso.
Ecco quindi che l'occasione si fa propizia per un'altra azienda che nutre grandi ambizioni per il proprio futuro: Nvidia.
Nvidia è universalmente nota per essere il maggior produttore mondiale di chip grafici, ma i suoi interessi nel tempo si sono ampliati. L'acquisizione di Arm le permettere di competere direttamente e a tutto tondo con Intel, Amd, Qualcomm, tutte aziende che, oltre a essere i nomi più importanti del settore, usano in licenza tecnologie Arm.
Ogni azienda coinvolta in questa possibile operazione, naturalmente, allo stato attuale tiene la bocca cucita: i vari portavoce si limitano a dire che «non commentano voci o dicerie».
È d'altra parte certo che Arm, le cui tecnologie - ricordiamo - si trovano in tutti gli smartphone - sia un boccone ghiotto per chiunque voglia acquisire o mantenere una posizione di grande rilevanza nei prossimi decenni, sempre che le autorità di regolamentazione del mercato lo permettano.
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