L'antitrust vorrebbe fare a pezzi Google. Perplexity ne approfitta e offre 34,5 miliardi per Chrome



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-08-2025]

google chrome antitrust perplexity 34 miliardi

La startup di intelligenza artificiale Perplexity ha avanzato un'offerta per acquisire Google Chrome, il browser leader di mercato: ben 34,5 miliardi di dollari, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Non è un caso che Perplexity si stia offrendo di comprare Chrome: da tempo vanno montando le pressioni antitrust su Google, che, a seguito di una sentenza del Dipartimento di Giustizia statunitense, potrebbe essere costretto a cedere asset strategici, tra cui per l'appunto Chrome, per ridurre il suo dominio nel settore della ricerca online e della pubblicità digitale.

Perplexity, fondata nel 2022 e nota per il suo motore di ricerca basato sull'intelligenza artificiale, ha visto in questi anni una crescita importante, raggiungendo una valutazione di circa 9 miliardi di dollari nel 2025 L'azienda si propone come alternativa ai motori di ricerca tradizionali, offrendo risposte sintetiche e contestualizzate grazie a modelli AI avanzati, come quelli che integrano capacità di ricerca semantica e analisi in tempo reale. L'interesse per Chrome non è casuale: il browser, con una quota di mercato globale di circa il 65% (dati StatCounter 2025), esso rappresenta un punto di accesso strategico per la raccolta di dati degli utenti, essenziali per migliorare i modelli AI e competere con il dominio di Google nella ricerca online.

Secondo il Wall Street Journal, l'offerta di Perplexity arriva in un momento di vulnerabilità per Google: il giudice Amit Mehta sta valutando se obbligare l'azienda a rinunciare ad alcune delle sue attività dopo aver stabilito che il gigante di Mountain View sta monopolizzando il mercato della ricerca online; in alternativa, il giudice potrebbe scegliere di rendere il browser più aperto alla concorrenza, per esempio permettendo agli utenti di scegliere motori di ricerca alternativi senza vincoli. È il Dipartimento di Giustizia che spinge per misure pesanti, e l'offerta di Perplexity potrebbe essere vista come un'opportunità per Google - qualora dovesse trovarsi davanti all'obbligo di doversi liberare di qualcuna delle sue attività - di monetizzare un asset e mantenere almeno il controllo sugli altri elementi del suo ecosistema, come Android o Google Search.

L'acquisizione di Chrome da parte di Perplexity solleva comunque diverse questioni. In primo luogo, la startup dovrebbe affrontare sfide finanziarie significative per sostenere un'offerta di tale portata. Perplexity ha raccolto 250 milioni di dollari in finanziamenti recenti, ma il suo bilancio non sembra sufficiente per coprire i 34,5 miliardi senza il supporto di investitori esterni o partner strategici. Alcuni analisti ipotizzano che Perplexity possa contare su consorzi di investitori o su sinergie con altre aziende interessate a indebolire Google, come Amazon o Meta. In secondo luogo, l'integrazione di Chrome in un'azienda focalizzata sull'IA genererebbe interrogativi sulla gestione della privacy degli utenti. Chrome, con i suoi 3 miliardi di utenti attivi, raccoglie enormi quantità di dati attraverso la sincronizzazione degli account Google, la cronologia di navigazione e le preferenze personalizzate. Perplexity, che già utilizza dati pubblici per addestrare i suoi modelli AI e ha dovuto affrontare accuse di scraping non autorizzato di contenuti web, potrebbe sfruttare queste informazioni per potenziare le sue capacità di ricerca, ma ciò rischierebbe di alimentare critiche sulla sorveglianza digitale, già un punto dolente per Google.

Google non ha ancora commentato ufficialmente l'offerta; ma fonti interne suggeriscono che l'azienda stia valutando diverse opzioni, tra cui la cessione parziale di qualche asset o la ristrutturazione delle sue pratiche per soddisfare le richieste antitrust. Il Dipartimento di Giustizia potrebbe anche imporre a Google di condividere i dati di ricerca con i concorrenti, e soddisfare questa richiesta potrebbe evitare la vendita di Chrome. Comunque vada, e come sottolinea Bloomberg, la seconda metà del 2025 potrebbe essere davvero un anno cruciale per il settore tecnologico, con le autorità antitrust globali che intensificano gli sforzi per regolamentare i giganti digitali senza danneggiare l'innovazione.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

No, solo che servono fondi per comprare Lookman e Vlahovic e regalarli ad una squadra cinese... :twisted:
19-8-2025 11:07

Francamente che un'azienda che: - vale 9 miliardi di dollari - 14 miliardi secondo Wikipedia - a giugno scorso aveva raccolto circa 500 milioni di dollari di finanziamenti nel 2025 (quasi un miliardo in totale nella sua intera esistenza - impiega 52 dipendente - ha in previsione un run rate 2025 di 160 milioni di dollari e il cui valore... Leggi tutto
19-8-2025 11:01

Magari l'idea è che Google venda Chrome ma non Chromium; in tal modo la quota di mercato trasferita non è la totalità, e Google può proseguire con un fork che ne maturi di proprie. In un modo o nell'altro, però, non è pensabile vendere separatamente "pezzi" di Chrome, almeno non finché non li sai definire come indipendenti.
18-8-2025 17:25

Se vendi un Browser che controlla il 65% del mercato da Alphabet a Perplexity, ai solo trasferito il controllo quasi monopolistico da una società all'altra. Lo Sherman Act prevede invece che nessuno possa avere una posizione di predominio in un settore economico tale da impedire ad altri operatori di entrare ed operare. Non elimini... Leggi tutto
18-8-2025 17:22

Chrome è il punto di ingresso. Scorporarlo implica togliere a Google la possibilità di imporre agli utenti di guardare prima a casa propria e poi, forse, agli altri. Leggi tutto
18-8-2025 09:41

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