Intercettazioni: l'Europa decide di non decidere

Il Parlamento europeo demanda quasi tutto ai Governi nazionali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-12-2005]

Il Parlamento Europeo ha approvato oggi la direttiva sulla conservazione dei dati del traffico telefonico e web al fine di prevenire e reprimere gravi reati come terrorismo, mafia, criminalità organizzata.

La risoluzione, approvata dai due maggiori gruppi europarlamentari, quello socialista e quello popolare, sostanzialmente rimanda quasi tutto alle singole legislazioni nazionali: queste potranno quindi essere molto diverse, prendendo atto delle divergenze fra Paesi più liberali e attenti alla privacy e Paesi che non vanno tanto per il sottile.

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I tempi obbligatori di conservazione dei dati sul traffico telefonico, comprese le chiamate senza risposta, e internet (email e navigazione web) potranno andare dai 6 ai 24 mesi; un singolo Paese potrà comunque conservarli anche per un periodo maggiore, come farà l'Italia.

Il Parlamento Europeo raccomanda che l'accesso ai dati non sia generalizzato e indiscriminato, tipo monitoraggio "alla Echelon", ma deve essere limitato al caso di indagine relative a "gravi reati". La definizione dei reati e della loro gravità è rimandata ai singoli Paesi, che stabiliranno anche autonomamente chi dovrà sostenere i costi della conservazione dei dati, se il Governo o gli stessi gestori telefonici e Internet provider.

Alla legislazione nazionale è rimandata la definizione di sanzioni amministrative e penali per i gestori telefonici che dovessero utilizzare abusivamente i dati conservati; in ogni Paese un'Authority indipendente dovrà controllare che non avvengano abusi: nel nostro caso è il Garante della Privacy.

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Pier Luigi Tolardo

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