Usava una rete di PC "zombie" per spammare e gestire un sistema di advertising.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-01-2006]
Un ventenne statunitense ha confessato di aver preso il controllo via Internet di circa 500.000 PC Windows, usandoli per disseminare spam e commettere altri crimini informatici.
La sua attività gli aveva fruttato, in quattordici mesi, oltre sessantamila dollari e una BMW. Ma a novembre 2005 è stato beccato, e ora dovrà restituire il malloppo, pagare i danni ai siti militari che ha infettato, e farsi da quattro a sei anni di galera, se il patteggiamento viene approvato dal giudice di Los Angeles che segue il caso; altrimenti rischia fino a 50 anni di reclusione.
Come riferisce la BBC, Jeanson James Ancheta ha creato quella che si chiama in gergo una botnet, ossia una rete di computer comandabili a distanza, ad insaputa dei relativi proprietari, e usabile per attacchi informatici, per disseminare spam e per altre attività criminose in Rete. Il Dipartimento di Giustizia della California ha pubblicato vari dettagli tecnici di queste attività.
Ancheta ha creato la botnet sfruttando una vulnerabilità di Windows per infettare i computer e "zombificarli". L'utente-vittima non si accorge di nulla: il PC continua a funzionare come prima, ma nel frattempo esegue di nascosto gli ordini del suo nuovo padrone.
Il caso di Ancheta spiega perché gli attacchi virali recenti danneggiano sempre più raramente i computer ma si limitano invece a "zombificarli": perché le botnet che ne risultano vengono rivendute, come ha fatto Ancheta, finendo in mano agli spammer o a chi vuole far comparire sui computer infetti le proprie pubblicità o quelle di qualche circuito pubblicitario dal quale riceve una commissione.
Le botnet possono essere usate anche per forme di ricatto informatico, del tipo "o ci dai cinquantamila dollari, o scateniamo contro di te mezzo milione di PC che visitano il tuo sito a ripetizione, intasandolo", come è successo pochi giorni fa al giovanissimo titolare di Million Dollar Homepage quando è arrivato al suo traguardo di guadagnare un milione di dollari vendendo pixel pubblicitari nel suo sito.
Incidenti come questo dimostrano che tenere pulito e sicuro il proprio Windows non è soltanto questione di sicurezza personale (chi ha infettato il computer può leggerne tutto il contenuto), ma un dovere verso gli altri utenti della Rete.
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