A quasi un mese dal decreto Bersani non c'è alcun chiarimento sul surreale obbligo di cartellino nei cantieri; anche gli installatori di reti di computer ricadono nella categoria di lavoratori dell'edilizia come "elettricisti".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2006]
A partire dal primo ottobre di quest'anno, chiunque lavori in un cantiere edile deve appuntarsi in modo visibile un cartellino di riconoscimento. La notizia non riguarda solo i muratori ma anche gli installatori d'impianti elettronici in genere, e non solo. È stata ignorata dai media e ha incontrato l'incredulità e lo sconforto degli addetti ai lavori, ma tant'è.
L'intenzione del D.L. n. 223/2006 (Decreto Bersani) all'art. 36 bis è lodevole: evidenziare i lavoratori in nero sui cantieri. Stupefacente il candore della logica applicata: etichettare i regolari per evidenziare coloro i quali, privi della patacca, non lo sono. Dei documenti personali, quelli veri, e di quelli da cui dovrebbe risultare la regolarità del rapporto di lavoro in essere, non si fa stranamente menzione.
Il cartellino deve riportare foto e generalità del lavoratore e il nome della ditta per cui lavora, fosse anche la propria di cui è titolare. Prevedibilmente, vari soggetti offrono già servizi di ogni tipo e prezzo per la gestione e la stampa dei cartellini, ma per ora non è previsto uno standard, e ognuno è libero di stamparseli in proprio (o meglio, è obbligato a farlo) come più gli aggrada.
Il concetto di cantiere edile è controverso. Il vocabolario della lingua italiana ne dà una definizione circoscritta, semplice e chiara; ma questo o quel diverso ente o associazione di categoria lo interpreta in modo molto esteso e vago, come pure la legge stessa.
Nella lettera della legge, per cantiere si intende "qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili e di ingegneria civili". In pratica, qualunque luogo ove si installi fisicamente qualcosa. Per lavoratore si intende chiunque a qualsiasi titolo vi presti la sua opera: non solo il muratore ma anche l'elettricista, il pittore, l'idraulico... quale che sia lo stato d'avanzamento del cantiere.
E' bene ricordare che secondo le leggi vigenti è elettricista anche l'antennista, l'installatore di cancelli automatici, di sistemi domotici, di impianti di videosorveglianza, di reti telefoniche interne, di ponti radio per dati o altro, di sistemi di controllo accessi, di diffusione audio e video, di antifurto e assimilati.
Anche l'installatore di reti di computer (ovvero colui che materialmente installa cavi o sistemi wireless, armadi e apparecchiature, e dopo averle collegate le programma e le personalizza per via telematica in locale o in remoto) per la legge è un elettricista! Ogni attività d'installazione fisica implica anche lavori sulle murature o su qualche struttura fissa o d'impianto preesistente, piccoli o grandi non importa: ecco che, secondo il decreto, si configura il cantiere edile.
La legge italiana considera "Installazione di impianti elettrici e di impianti elettronici in genere" una sola categoria professionale. Il decreto Bersani definisce tali installazioni "linee elettriche e parti strutturali di impianti elettrici". Che i cavi portino energia o dati, che si maneggi il cacciavite, l'analizzatore di spettro o il Pc non ha alcuna importanza; l'elettricista è un lavoratore dell'edilizia.
La conclusione è surreale: l'installatore di hardware di sistemi informatici, in quanto elettricista, è un lavoratore dell'edilizia; dunque anche il suo solo stesso lavoro configura un cantiere edile, con tutte le conseguenze e gli obblighi del caso.
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