L'Unione delle Comunità Montane chiede che l'assegnazione delle frequenze per il WiMax tenga conto soprattutto delle esigenze della gente e non solo del mercato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-01-2007]
L'Unione Nazionale delle Comunità Montane è l'associazione che raggruppa gli amministratori locali (di tutti i partiti politici) degli organismi che raggruppano i comuni di montagna; questi vivono una condizione particolare di isolamento economico e sono anche i più penalizzati dal digital divide, la mancanza di accesso all'Internet veloce.
Per questo motivo le Comunità montane vedono molto positivamente lo scongelamento delle frequenze WiMax, finora detenute dalla Difesa, voluto dal ministro Gentiloni. Ma il loro presidente nazionale Enrico Borghi pone delle richieste molto precise al Governo, dei paletti perché la liberalizzazione delle frequenze non sia solo un'occasione di business ma un'importante chance di sviluppo economico, sociale e culturale per la gente di montagna.
Afferma Borghi: "Il nodo cruciale riguarda il modo in cui queste licenze verranno concesse. Infatti, la Difesa per la cessione delle frequenze finora usate per scopi militari avrà diritto a un rimborso per le modifiche tecnologiche cui andrà incontro: il rischio è che questi costi ricadano, come ultimo anello della catena, sugli utenti. Verrebbero così privilegiate le aree più popolose e più ricche, lasciando tristemente la montagna per ultima in questo cammino che vorrebbe vedere tutta l'Italia connessa in banda larga per il 2011."
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