Il governo olandese vuole adottare Open Document

In queste ore il Parlamento olandese sta discutendo una proposta di legge che obblighi le organizzazioni governative a passare a Odf entro il 2011.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-12-2007]

Logo Odf

Che una delle preoccupazioni di un'amministrazione pubblica sia l'accessibilità per i propri documenti, non solo momentanea ma sul lungo periodo, è solo questione di buon senso.

Dovrebbe essere chiaro a ognuno che affidarsi, per quei documenti di pubblica utilità e che senza restrizioni d'alcun tipo devono essere accessibili a tutti, a un formato aperto, le cui specifiche sono pubbliche, è un bene innanzitutto per i cittadini.

Seguendo questa linea di ragionamento il Parlamento olandese sta valutando una proposta di legge che prevede l'uso obbligatorio del formato Open Document per tutti i documenti governativi.

Qualcuno, naturalmente, si oppone con decisione a questa proposta, e questo qualcuno è Microsoft Olanda, che lo fa per bocca di Theo Rinserna, direttore generale: "Mi chiedo se sarà permesso usare standard come Pdf, Wifi, Gsm, Xml, Bluetooth e Mp3 all'interno del governo", sbotta sarcastico, riferendosi a formati definiti standard de facto per quanto non liberi.

Microsoft preferirebbe che il proprio Ooxml venga adottato o, almeno, che il Parlamento si limiti a suggerire l'adozione di standard aperti, senza abbracciare l'Open Document Format in particolare, che pure è già standard Iso e adottato in paesi come il Belgio o il Giappone.

Inoltre Microsoft è mossa da profonde preoccupazioni umanitarie: "C'è un ecosistema attorno ai nostri prodotti che impiega 170.000 persone. Offrono ogni sorta di servizi. Con l'incertezza nel programma, mi chiedo se avranno ancora una licenza per lavorare", si chiede ancora Rinserna.

In realtà, fa notare la OpenDoc Society - che propone l'adozione di Odf - non si capisce da dove venga tutta questa preoccupazione: esistono dei plugin appositamente realizzati - per esempio ce n'è uno prodotto da Sun - che aggiungono ai prodotti Microsoft il supporto a Odf. Quindi, nulla vieta di continuare a usare Office esattamente come prima.

Ruud Vriens, fondatore di OpenDoc, spiega: "Il piano non riguarda Microsoft; si tratta di assicurare la disponibilità perpetua dei dati senza alcun ostacolo. Attualmente vi sono ancora problemi con OpenXml, non è ancora uno standard Iso. E il modo in cui cercano di ottenere la specificazione per le loro specifiche è quantomeno discutibile".

Qualora la legge passasse, l'adozione non sarà istantanea ma progressiva e dovrebbe concludersi entro il 2011, al costo di 8,45 milioni di euro.

Il costo è alto, tuttavia la sicurezza di poter disporre dei propri dati, senza restrizioni, anche a distanza di anni, sembra valere la spesa. Inoltre, il Ministero dell'Economia olandese ha calcolato che le amministrazioni locali passate all'Open Source hanno risparmiato 30 milioni di euro in cinque anni.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (1)

{giovanni}
8 milioni di euro di spesa sono un importo RIDICOLO per un Governo.non credo proprio che la legge non passerà per mancanza di copertura finanziaria.la questione del formato di salvataggio andrebbe distinta da quella del programma applicativo.il problema è che office dovrebeb essere impostabile per salvare i documenti... Leggi tutto
23-12-2007 10:56

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Fidanzati sospettosi o inguaribili diffidenti, qual è la vostra arma preferita tra quelle che Facebook mette a disposizione di voi gelosoni per controllare il vostro partner?
I cuoricini in bacheca: un segno per far sentire sempre e dovunque la propria presenza, nonché un espediente per marcare il territorio del partner.
L'applicazione "Chi ti segue di più?": bisogna convincere il partner a usare questa applicazione (apparentemente innocua) per scovare eventuali vittime da annotare sulla propria black list.
Facebook Places: permette di taggare compulsivamente il partner e rendere noto al mondo intero il fatto che lei e il suo lui si trovano sempre insieme.
L'auto tag nelle foto: indispensabile strumento per essere certi di ricevere notifiche qualora un'altra persona osasse commentare o piazzare "Mi piace" alle foto del/della partner.
I commenti minatori: il simpatico approccio ossessivo-compulsivo verso chi tagga il partner o ne invade la bacheca. Di solito consiste in un discreto: "Che bello il MIO amore!"
Il profilo Facebook in comune: un unico profilo scoraggia anche il più audace dei rivali dal tentare un approccio.
La password nota al partner: Della serie: "Amore, se non mi nascondi niente allora posso avere la tua password?". Nessun messaggio di posta, commento o notifica è al sicuro.
Il tasto "Rimuovi dagli amici": una volta in possesso della password del partner, qualsiasi rivale dalla foto profilo provocante o la cui identità è sconosciuta verrà subito rimosso dagli amici.
La trappola: spacciandosi per il partner (password nota), si inizia a contattare i presunti rivali e testare le loro intenzioni con domande e allusioni per far cadere in trappola anche i più astuti.
Il Mi piace minatorio: post, foto, tag, nuove amicizie sono regolarmente marchiati da un Mi piace del partner. Dietro una parvenza di apprezzamento, dimostrano quanto in realtà NON piaccia l'elemento.

Mostra i risultati (432 voti)
Maggio 2025
Android 16 e lo smartphone diventa un PC
Apocalisse Bitcoin
Da Asus la scheda video col giroscopio per prevenire il sagging
Perso per sempre il codice sorgente di Fallout
Aprile 2025
Windows Recall è ora ufficialmente disponibile
"Imbrogliare su tutto": dagli esami universitari ai colloqui di lavoro
Intel pronta a licenziare 20.000 persone
Fire TV stick, Amazon pronta a lasciare Android per Vega OS
Siti per adulti, Agcom impone la verifica dell’età con il doppio anonimato
Android sempre più esigente: ora servono almeno 32 Gbyte
Il terzo giorno Android si riavvia
Microsoft: ''Non toccate la cartella misteriosa''
Windows Recall, forse è la volta buona
Le funzioni di Skype che Teams non ha
WhatsApp per Windows: non aprite quell'immagine
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 9 maggio


web metrics