Una proposta di legge retroattiva prevede che le compagnie telefoniche che svolgano autonomamente intercettazioni non possano essere perseguite.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-02-2008]
Negli Stati Uniti l'amministrazione Bush sta avendo i suoi grattacapi a causa di una proposta di legge cui il partito democratico è decisamente contrario.
Si tratta di una parte del cosiddetto Protect America Act, che riguarda i sistemi di sorveglianza interni al Paese per prevenire la minaccia del terrorismo. In particolare ciò che i democratici ritengono inaccettabile è la parte che riguarda le intercettazioni telefoniche; non tanto in linea di principio, quanto per ciò che nella proposta di legge vi è annesso.
Alcune compagnie telefoniche, infatti, tra cui At&t, sono al momento accusate di aver intercettato illegalmente (cioè senza autorizzazione da alcun organo giudiziario) alcune comunicazioni; se il Congresso si esprimesse in modo favorevole, tutte le accuse verrebbero cancellate, in quanto sarebbe prevista l'immunità retroattiva per le compagnie telefoniche che abbiano svolto questo tipo di attività, in nome della sicurezza nazionale.
I democratici, dal canto loro, sono convinti che le intercettazioni telefoniche siano utili, ma che l'immunità per le compagnie telefoniche non sia proprio necessaria. Esistono già, dicono, leggi che garantiscono a sufficienza la sicurezza della Nazione senza dover permettere a chicchessia di ascoltare impunemente le conversazioni di chiunque, senza dover rendere conto.
La Electronic Frontier Foundation si è già espressa a sostegno dell'opposizione alla proposta di legge.
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