Più piccoli o più veloci? Le filosofie di sviluppo adottate sono diverse, ma puntano entrambe allo stesso obiettivo: ottenere sistemi hardware estremamente potenti ed efficaci. E c'è il processore molecolare all'orizzonte...
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-07-2001]
In materia di chip e CPU, Intel è sicuramente un punto di riferimento così come il suo rivale storico AMD. Questa volta tuttavia la sfida per il miglior circuito elettronico non si gioca fra i questi due grandi, ma a confrontarsi con Intel è oggi HP. Hewlett Packard sta infatti investendo in nuove tecnologie per lo sviluppo di microprocessori che potrebbero impensierire i produttori Intel.
Le ricrche di HP si muovono infatti in un terreno ancora non battuto da Intel, ovvero la realizzazione di chip molecolari. Circuiti infromatici talmente piccoli da avere la dimensione di una molecaola chimica e quindi pari a pochi atomi. La strada è già stata percorsa da Motorola e Packard Bell, ma HP sembra aver ottenuto i primi risultati significativi riuscendo a superare anche le difficoltà legate al creare una connessione con i chip tradizionali e questi nuovi biologici e quasi invisibili per realizzare un sistema funzionante in grado di elaborare dati. La soluzione prevede l'uso di polveri atomiche di oro e altri metalli meno nobili in grado di fungere da conduttore di impulsi elettrici e creare così una serie di percorsi a senso unico attraverso cui far muovere i segnali e quindi i dati all'interno del sistema.
HP ovviamente ha brevettato l'idea e conta di realizzare un primo modulo di memoria pienamente utilizzabile entro il 2005. Tempi effettivamente abbastanza lunghi, ma se si considera la portata della scoperta ci si rende conto che 4 anni siano un arco di tempo piuttosto breve per l'arrivo alla commercializzazione.
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