Una lettura femminista del mondo dell'ICT.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-03-2008]
Negli Usa, dove esistono perfino cattedre universitarie di femminismo, sono usciti molto studi del genere; ma in Italia ancora mancava un tentativo di lettura femminista, dichiaramente di parte, del mondo dell'information technology e della Rete, sul rapporto delle donne con le nuove tecnologie e sulla possibilità di una "tecnologia di genere", come c'è una politica, una sociologia o una letteratura di genere.
E' il tentativo che fa Anna Tommasina Capitani, dell'associazione Il Secolo della Rete, con una lunga militanza femminista alle spalle e un'esperienza da pioniera di Internet in Italia. Ha curato un volume collettivo di donne dal titolo Un altro genere di tecnologia, scaricabile anche gratuitamente, in copyleft, oppure acquistare la copia cartacea.
Il saggio è particolamente interessante per la varietà di voci e contributi, di punti di visuale, tutti riconducibili all'interno di una posizione femminista: dalla condizione del lavoro delle donne all'interno dell'ICT, ai rapporti delle donne con il mondo della matematica e dell'insegnamento scolastico ed universitario delle materie tecnologiche e scientifiche, al rapporto delle donne come utenti della Rete e come blogger.
L'antologia, non per i contenuti ma per la pluralità degli apporti, per la ricchezza e per la capacità di dare uno sguardo a 360 gradi, ricorda molto un testo di vent'anni fa su donne e tecnologie, dal titolo Terminale Donna, curato da Paola Piva e Paolo Manacorda.
Il futuro della Rete potrebbe essere donna: lo dicono i dati oggettivi che vedono in testa le ragazze rispetto ai ragazzi come utenti intensivi della Rete, a differenza delle loro madri. Ma soprattutto, è questa la convinzione che emerge dal collage, se le donne sapranno sviluppare una propria soggettività e soprattutto una solidarietà di genere, che oggi forse ancora manca.
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