I "telefonici" e la crisi della finanza mondiale

Il seguito dei tragici avvenimenti della settimana scorsa negli Usa ci tiene ancora con il fiato sospeso per i venti di guerra legati alla inevitabile e annunciata risposta militare americana; ma anche i riflessi sui mercati finanziari sono intrecciati con l'eccidio delle Torri che ospitavano il Gotha dell'economia mondiale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-09-2001]

In questo caso i mercati finanziari non vivono la vita avulsa dall'economia reale fatta di cose e di persone, che hanno vissuto negli ultimi anni, ma ritornano sulla terra con problemi che tutti sperimenteremo: questa è la Globalizzazione!

La crisi di Wall Street e della nostra Piazza Affari era iniziata, in modo grave, ben prima dell'attacco all'America; ora viene amplificata e potenziata dal complesso di rischi, incognite, ansie irrazionali e non.

Si è dunque innescata una crisi finanziaria gravissima; essa ha colpito tanto negli Usa quanto in Europa e nella nostra Italia, con il grave down dei titoli Pirelli, Olivetti, Telecom, Tim e Seat: il mondo della new economy e delle telecomunicazioni.

In Europa le Telecom sono oberate dai debiti per le gare Umts; sono inoltre sfidate nei loro margini di redditività da una concorrenza, a tutto campo, per loro semisconosciuta. In realtà le Telecom di ogni paese sono colossi della old economy, messi a dura prova dall'avvento di Internet, della banda larga e della comunicazione mobile.

Lo scenario, tutt'altro che rassicurante per il mondo e per la sua economia, apre invece paradossalmente prospettive più incorragianti per le telecomunicazioni.

Per qualche anno (speriamo sia un tempo il più breve possibile) le possibilità di spostarsi per lavoro e per turismo verranno, inevitabilmente, limitate: lo stesso Sindaco di New York ha praticamente chiuso l'era dei grattacieli, sostenendo che non si dovranno più concentrare nello stesso punto grandi masse di uomini. (Sarà anche la crisi delle grandi metropoli?)

Le telecomunicazioni come alternativa al trasporto, ma anche il telelavoro e il decentramento urbano e produttivo, riceveranno da queste dure esigenze e necessità una forte spinta. La stessa vicenda delle Torri ha dimostrato le potenzialità della Rete rispetto alla stessa telefonia tradizionale e, nel contempo, la necessità di potenziarla; non dimentichiamo la stessa origine "militare" del Web stesso.

La guerra al terrorismo, sempre più tecnologicamente sofisticato, apre pericolosi spazi di tentazione per i Governi per volere coartare e controllare la libertà della Rete (la libertà in genere) ma nel contempo sarà occasione di nuovi investimenti nell'high-tech.

Le cose cambiano, anzi, sono già cambiate: speriamo che le nuove e insidiose sfide possano essere occasione di crescita e sviluppo per tutti.

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Pier Luigi Tolardo

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