Più si parla e più la batteria si ricarica, grazie all'impiego di materiali piezoelettrici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-12-2008]
Visto il già preoccupante livello delle "ciarle da telefonino" che flagellano in special modo i mezzi pubblici, c'à da sperare che il professor Tahir Cagin, della A&M University, in Texas, si stia sbagliando, anche se bisogna ammettere che le sue ricerche sono interessanti.
Lavorando con un team dell'Università di Houston si è concentrato sulla possibilità di produrre energia sfruttando i materiali piezoelettrici, ossia quei cristalli in grado di creare una differenza di potenziale se soggetti a una deformazione meccanica.
Secondo i risultati raggiunti, se si riduce la scala intorno ai 20/23 nanometri, l'efficienza di questi materiali aumenta fino al 100%; ciò apre la strada a nuove possibilità d'impiego.
In questo modo si potrebbero creare dei telefonini che ricaricano le proprie batterie tramite la voce dei loro proprietari, ma lo stesso principio si potrebbe applicare a svariati altri dispositivi portatili, come i lettori Mp3, le videocamere compatte o addirittura i laptop.
A rovinare la festa a Cagin e colleghi ci sono coloro che ritengono insufficiente l'energia prodotta sfruttando le proprietà dei materiali piezoelettrici: un telefonino - dicono - consuma molta più elettricità di quanta se ne possa produrre con il sistema ideato in Texas.
Piuttosto - suggeriscono - questa tecnologia (i cui principi sono noti da tempo) può essere d'aiuto ai caricabatterie tradizionali, ma non sostituirli in toto.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|