''Windows 10 ha distrutto il mio PC'' e fa causa a Microsoft

Al via una class action per gli scontenti del sistema di Microsoft.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-03-2017]

windowsupgrade

Per il momento sono tre gli utenti di Windows impegnati negli USA in una causa legale contro Microsoft, che però presto potrebbe trasformarsi in una class action cui potrà aderire chiunque negli Stati Uniti.

Sotto accusa è la procedura di aggiornamento a Windows 10, quella che per mesi ha tormentato gli utenti delle versioni precedenti, e i risultati che l'aggiornamento stesso avrebbe prodotto.

Nel primo dei tre casi, Windows 10 si sarebbe installato a tradimento e, una volta completato il processo, avrebbe cancellato i dati relativi al lavoro dell'utente. Alla fine, sarebbe stato necessario acquistare un computer nuovo.

Nel secondo caso, l'aggiornamento avrebbe ricevuto il via libera da parte dell'utente, ma dopo il riavvio il PC avrebbe smesso di funzionare e i dati sarebbero spariti.

Infine, l'ultimo dei tre sostiene di aver ceduto alle insistenze tipiche del periodo di aggiornamento gratuito, salvo ritrovarsi con un computer non funzionante e mancante dei dati.

Per l'avvocato che rappresenta i tre casi, Microsoft «non ha posto l'attenzione necessaria nel progettare, preparare ed eseguire l'aggiornamento a Windows 10 e nell'inserirlo nel flusso del commercio».

«Come risultato di questa mancanza di attenzione l'azienda ha distribuito un sistema operativo che si può ritenere responsabile delle perdite di dati o di danni all'hardware».

Le speranze di vittoria degli utenti si basano su un precedente: nel giugno 2016 a una donna sono stati riconosciuti 10.000 dollari di danni dopo che, in seguito all'aggiornamento a Windows 10, il suo computer ha smesso di funzionare.

Microsoft, dal canto proprio, non sembra eccessivamente preoccupata: «Il programma di aggiornamento gratuito a Windows 10 è stato una scelta progettata per aiutare gli utenti a trarre vantaggio dalla versione più sicura e più produttiva di Windows» ha spiegato l'azienda.

«Gli utenti potevano scegliere di non effettuare l'aggiornamento a Windows 10. Se un utente, dopo aver aggiornato, avesse avuto bisogno di aiuto, avrebbe avuto a disposizione molte opzioni, tra cui il supporto clienti gratuito e la possibilità, per 31 giorni, di tornare al sistema operativo precedente. Crediamo che le affermazioni dei querelanti non abbiano alcuna sostanza».

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