Tim nel caos per il braccio di ferro tra Vivendi e Elliott

Se tre amministratori delegati in quattro anni vi sembran pochi...



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-03-2018]

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Non c'è stata e non c'è ancora pace per Tim.

Se da un lato Vivendi sembra ormai tenere ben saldo il controllo del gestore telefonico con la nomina di Amos Genish ad amministratore delegato, dall'altro all'orizzonte è apparso il fondo di investimento Eliott, il cui obiettivo è proprio spodestare Vivendi e cambiare la composizione del consiglio di amministrazione nella prossima assemblea degli azionisti. L'articolo continua qui sotto.

Vivendi ed Eliott hanno strategie opposte: Genish ha già annunciato di voler scorporare la Open Access, ossia la divisione che si occupa di gestire le reti fissa e mobile, che resterebbe però sotto il controllo di Tim; Elliot vorrebbe invece quotare in Borsa la nuova società e fare lo stesso anche per Tim Sparkle, la preziosa rete internazionale in fibra ottica di Telecom Italia.

Questo piano industriale, alternativo a quello di Vivendi, avrebbe l'appoggio di Mediaset, che oggi è presente in Tim con una quota intorno al 5%.

Qualora Genish dovesse cedere il posto, magari convinto anch'egli da una superliquidazione milionaria, Tim si troverebbe ad aver cambiato la bellezza di tre amministratori delegati in appena quattro anni.

In caso di cambio del fantino non si sa però che cosa succederebbe al superpiano di riduzione del personale, a base di pensionamenti anticipati a carico di Tim, nonché di dimissioni incentivate e solidarietà espansiva con assunzione di giovani. Il piano ha incontrato finora una certa resistenza da parte dei sindacati ma è ancora oggetto di trattativa.

Né bisogna ignorare il fatto che la discussione sull'assetto della nuova Tim avviene in un momento di totale distrazione della politica, che si trova in uno stato di stallo dopo i risultati delle elezioni.

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Pier Luigi Tolardo