Anche Huawei beccata a barare nei benchmark degli smartphone

I dispositivi danno il massimo solo quando affrontano un test.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-09-2018]

huawei p20 barano benchmark

Ormai sembra diventata un'abitudine, o forse lo era anche prima ma adesso le magagne stanno diventando evidenti. Qualunque sia la situazione, un altro produttore di smartphone è stato scoperto a barare nei benchmark dopo aver barato nella pubblicità.

Questa volta sotto accusa è Huawei e ad additarla come colpevole è stato il sito AnandTech. Le prove a quanto pare sono schiaccianti se UL, l'azienda che produce il noto software di benchmark 3D Mark, ha deciso di depennare alcuni modelli di Huawei dalla propria classifica.

Nella fattispecie è emerso che gli Huawei P20, P20 Pro, Nova 3 e Honor Play barano quando vengono sottoposti ai test, aumentando le prestazioni.

«Qualche che Huawei e - pare - Honor stanno facendo ci sembra piuttosto evidente: i dispositivi più recenti nascono con un sistema di rilevamento dei benchmark che alza il limite della poltenza del SoC, aumentando la tolleranza termica. Il risultato è che, con certe applicazioni inserite in una particolare white list, il dispositivo ottiene prestazioni eccezionalmente elevate se confrontate con ciò che un utente può aspettarsi da altri titoli simili ma non inclusi nella lista. Tutto ciò consuma energia, riduce l'efficienza dell'unità e riduce la vita della batteria».

Di fronte a queste accuse, UL ha svolto indagini accurate e ha scoperto che utilizzando una versione privata di 3D Mark (e quindi non riconosciuta come app di benchmark dagli smartphone in prova) i dispositivi Huawei accusati ottengono risultati molto diversi da quelli vantati.

«I risultati ottenuti con l'app 3D Mark pubblica erano superiori ai punteggi ottenuti con l'app privata anche del 47%, nonostante i test fossero identici» ha dichiarato UL. «Usando l'app pubblica, il dispositivo adopera una "Modalità Prestazioni" nascosta, che aggira il solito profilo energetico del dispositivo».

È a causa di questo comportamento, ovviamente contrario alle regole di UL, che i dispositivi incriminati sono stati eliminati dalla classifica che elenca i vari modelli in base alle prestazioni raggiunte.

Huawei non ha direttamente respinto le accuse, ma non ha nemmeno ammesso la colpa.

Ha fatto invece sapere che ogni dispositivo dispone di un «software intelligente» pensato per «creare un'esperienza stabile e fluida», operazione per la quale vengono «utilizzate tutte le capacità dell'hardware, gestendo allo stesso tempo la temperatura del dispositivo e l'efficienza energetica».

Tale modalità è adoperata soltanto quando viene rilevata un'app che ha necessità di potenza elevata: se ci si limita a navigare nel web, le risorse disponibili sono limitate.

È per questo motivo che, quando si sottopone un dispositivo Huawei a un benchmark, si attiva il Performance Mode: perché il telefono riconosce un'app che richiede il massimo della potenza disponibile.

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