Visita 9.000 siti a luci rosse dall'ufficio e infetta l'intera rete aziendale



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-11-2018]

9000 siti porno lavoro

Usare l'orario lavorativo - soprattutto se si è dipendenti pubblici - per farsi gli affari propri è già disdicevole in sé, ma riuscire a inguaiare l'intera rete informatica del proprio datore di lavoro richiede una noncuranza speciale.

Di recente negli Stati Uniti la rete dello US Geological Survey (USGS) è stata compromessa a causa del comportamento decisamente poco professionale di un impiegato, che usava le risorse dell'ente per visitare i siti porno.

Le attività a luci rosse dell'ormai ex dipendente dello USGS non erano certo sporadiche: le indagini hanno appurato che ha questi ha visitato, dal laptop fornitogli dall'ufficio, circa 9.000 pagine pornografiche contenenti malware.

Rapidamente il portatile ha finito col soccombere e ha iniziato a diffondere virus e trojan nella rete interna. L'uomo, non ancora contento, ha anche salvato le immagini e i video osé su delle chiavette Usb non autorizzate e sul proprio smartphone Android, connettendo quindi questi dispositivi con le apparecchiature dello USGS e aumentando ulteriormente così la diffusione dei malware.

Il Dipartimento degli Interni in realtà mantiene in vigore delle norme che proibiscono l'uso delle proprie risorse per «attività illegali o inappropriate», nonché il collegamento di dispositivi personali come drive Usb e telefonini alle reti governative, ma tali indicazioni vengono fin troppo spesso disattese, generalmente pensando che «tanto non succederà niente».

Il caso in questione è diventato di dominio pubblico dopo la pubblicazione di un rapporto censurato dell'Ispettore Generale del Dipartimento degli Interni ma, se comportamenti del genere sono diffusi (e i casi emersi negli anni passati lo lasciano pensare), viene da chiedersi quanti altri incidenti di questo tipo siano a rischio di accadere.

Non è certo un caso se IBM lo scorso maggio ha bandito completamente l'uso dei drive Usb in azienda, obbligando i dipendenti che avessero bisogno di condividere del materiale con i colleghi a usare la rete interna.

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