Gli occhialini in plastica sono inquinanti. Cereplast propone un materiale derivato dai vegetali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-04-2010]
Il debutto dei film in 3D ha creato tutta una nuova serie di problemi, ossia quelli legati alla gestione degli indispensabili occhiali, che per ora restano al cinema e vengono riutilizzati a ogni proiezione, con le conseguenti preoccupazioni igieniche che molti hanno già sollevato.
A ciò si aggiunge poi il problema del loro smaltimento: milioni di piccoli oggetti di plastica popolano le sale di tutto il mondo e, senza un adeguato piano di riutilizzo, rischiano di far lievitare la produzione di rifiuti.
Così RealD - uno dei maggiori produttori di occhiali 3D - ha attivato un programma di riciclo: gli spettatori possono tenersi gli occhiali e utilizzarli la volta successiva in cui si recheranno al cinema, oppure lasciarli in un apposito bidone.
Una soluzione più radicale proviene dalla collaborazione di Cereplast e Oculus3D, che entro l'estate distribuiranno i primi occhialini 3D realizzati in plastica biodegradabile ricavata dai vegetali, e non dal petrolio.
Cereplast afferma che all'interno proprio materiale una percentuale significativa degli additivi ricavati dal petrolio è sostituita da amido di mais, grano, tapioca e patate.
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