Riciclare le password, confidarle ad altri e salvarle nel browser: queste e altre pratiche mettono a rischio gli account.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-10-2010]
Nonostante il passare del tempo, molti utenti semplicemente non si rendono conto dei rischi che corrono a causa del loro comportamento con le password.
Uno studio recentemente pubblicato da Webroot - che ha intervistato più di 2.500 persone - mostra come moltissimi utenti contravvengano alle più elementari norme di sicurezza create per proteggere gli account, e rischino dunque di rimanere vittime - come minimo - di furti d'identità.
Un comportamento poco intelligente ma troppo diffuso è la condivisione della propria password con altre persone: il 40% di chi naviga in Internet ha confidato almeno una password a terzi nell'ultimo anno.
Anche chi cerca di utilizzare password complesse, spesso si ferma all'utilizzo di lettere e numeri: poco più del 50% adopera anche i caratteri speciali; a discolpa di quanti non lo fanno occorre dire che non tutti i siti offrono questa possibilità.
Infine, almeno il 20% usa un'informazione facilmente reperibile sui social network, come una data significativa o il nome di un animale domestico, mentre il 12% degli utenti tra i 18 e i 29 anni (e il 4% considerando tutte le fasce d'età) invia password via SMS..
Tutto ciò, unito ai pericoli insiti nella peraltro comoda funzionalità di salvataggio delle password offerta dai browser, fa sì che la compromissione degli account sia ormai una pratica tutt'altro che rara, a partire da quelli di Facebook e soci.
In un mondo ideale, ogni servizio avrebbe la propria password, nessuno la condividerebbe, la si cambierebbe periodicamente e non la si salverebbe mai da nessuna parte; se ciò non è possibile, almeno è consigliabile tenere separate quella dell'email e quella del conto bancario online.
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