Giovanni Paolo II scrive una lettera apostolica sulle comunicazioni sociali in cui, ancora una volta, invita la Chiesa a evangelizzare anche attraverso il Web.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-02-2005]
Giovanni Paolo II, nonostante la recente grave indisposizione che ha fatto stare in ansia il mondo intero, non rinuncia a esercitare il suo Magistero anche scrivendo le Lettere Apostoliche, che non hanno la lunghezza e la complessità delle Encicliche (che in genere sono documenti organici) ma hanno comunque un grande valore per l'orientamento della Chiesa al suo interno e nei confronti della società.
L'ultima Lettera Apostolica, uscita in questi giorni, è dedicata dal Papa alle comunicazioni sociali, in occasione dell'anniversario del decreto del Concilio Vaticano II "Inter Mirifica", il primo documento ecclesiastico che sia stato dedicato ai mass media, uscito nel 1963, sotto il pontificato di Paolo VI.
In questa nuova Lettera Apostolica, intitolata "Il rapido sviluppo" il Papa, prima di prendere in considerazione i nuovi media, ribadisce la dottrina tradizionale della Chiesa Cattolica sui mass media: "I media possono e devono promuovere la giustizia e la solidarietà, riportando in modo accurato e veritiero gli eventi, analizzando compiutamente le situazioni e i problemi, dando voce alle diverse opinioni."
Il Papa entra poi nel merito della realtà di Internet: "Le nuove tecnologie in particolare creano ulteriori opportunità per una comunicazione intesa come servizio al governo pastorale e all'organizzazione dei molteplici compiti della comunità cristiana. Si pensi, ad esempio, a come internet non solo fornisca risorse per una maggiore informazione, ma abitui le persone ad una comunicazione interattiva. Molti cristiani stanno già utilizzando in modo creativo questo nuovo strumento, esplorandone le potenzialità nell'evangelizzazione, nell'educazione, nella comunicazione interna, nell'amministrazione e nel governo."
Vi è però anche una nota critica: " Le moderne tecnologie aumentano in maniera impressionante la velocità, la quantità e la portata della comunicazione, ma non favoriscono altrettanto quel fragile scambio tra mente e mente, cuore e cuore, che deve caratterizzare ogni comunicazione al servizio della solidarietà e dell'amore"
Giovanni Paolo II non manca di dare delle priorità di intervento per la Chiesa e la Società sui mass-media: accrescere l'educazione a un uso critico dei media, soprattutto da parte dei giovani che manifestano più interesse verso le nuove tecnologie; allargare la partecipazione alla gestione dei media anche attraverso provvedimenti legislativi; utilizzare i media come strumenti di dialogo tra i popoli, in alternativa alla guerra.
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