[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2025]
Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, nel futuro di Apple non ci sono tanto nuovi dispositivi quanto piuttosto la capacità di controllare i dispositivi con il pensiero.
L'azienda di Cupertino ha infatti avviato una collaborazione con Synchron, una startup specializzata in interfacce cervello-computer (BCI), per sviluppare tecnologie che permettano agli utenti di interagire attraverso segnali neurali con iPhone, iPad e altri dispositivi Apple.
L'ambizioso progetto, ancora nelle fasi iniziali, vuole essere parte di una particolare attenzione che Apple dichiaratamente intende riservare all'accessibilità della tecnologia, specialmente per le persone con disabilità motorie o cognitive. In questo campo, Apple finora ha operato introducendo soluzioni come VoiceOver e Live Speech, ma non aveva ancora esplorato direttamente il campo delle BCI.
Synchron, con sede a New York, è nota per il suo dispositivo Stentrode: è un impianto minimamente invasivo che si inserisce nei vasi sanguigni del cervello per registrare e trasmettere segnali neurali.
Lo Stentrode di Synchron si differenzia da altre tecnologie BCI, come quelle di Neuralink, che richiedono interventi chirurgici più complessi: utilizza invece una procedura simile all'inserimento di uno stent cardiaco, rendendolo potenzialmente più accessibile.
La startup ha già condotto studi clinici in Australia e negli Stati Uniti, dimostrando che i pazienti con paralisi possono utilizzare il dispositivo per controllare cursori, inviare messaggi e persino fare acquisti online con il pensiero.
La collaborazione di Apple con Synchron si concentra inizialmente su applicazioni per persone con gravi limitazioni motorie, come quelle affette da SLA o lesioni spinali; ma il potenziale va oltre.
Un iPhone controllato interamente con la mente costituirebbe un cambiamento radicale del modo in cui interagiamo con i dispositivi, rendendo obsolete le attuali interfacce touch e vocali. D'altra parte, il progetto è ancora in una fase preliminare, e non sono stati annunciati dettagli su tempistiche o prodotti concreti.
Il percorso verso il controllo mentale dei dispositivi, inoltre, non è privo di sfide. Le tecnologie BCI devono superare ostacoli tecnici, come la precisione nella decodifica dei segnali neurali; devono anche affrontare questioni etiche legate alla privacy e alla sicurezza dei dati cerebrali.
L'adozione di una tecnologia invasiva, anche se minimamente, potrebbe poi incontrare comprensibili resistenze da parte degli utenti, soprattutto in assenza di benefici chiari per un pubblico più ampio.
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