In un anno Apple ha venduto sei milioni di esemplari del proprio telefonino che presto sbarcherà in Italia, mentre la concorrenza si fa agguerrita e i cloni non si contano.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-06-2008]
La prima uscita pubblica risale al gennaio del 2007 quando finalmente il telefonino di Apple venne mostrato per la prima volta. Subito dopo la nascita inziarono i problemi: Cisco accusò Apple di usare un marchio, iPhone, i cui diritti appartenevano a Cisco stessa e Steve Ballmer, Ceo di Microsoft, profetizzò un'ingloriosa fine per il melafonino, dovuta alla mancanza di una tastiera.
A guastare ulteriormente la situazione ci si misero alcune voci che davano per certo il ritardo dell'immissione sul mercato dei primi modelli: Apple sarebbe stata costretta a far slittare l'uscita da giugno a ottobre 2007 e, nonostante la notizia fosse stata subito smentita, le azioni della compagnia subirono un brutto colpo.
L'iPhone, invece, si presentò regolarmente nel mese di giugno e fu un successo, anche grazie all'interfaccia grafica che anche un bambino di un anno era in grado di usare, tanto che Google si affrettò a preparare una versione della propria home page specifica per il browser integrato.
Intanto l'iPhone era progettato per funzionare solo negli Stati Uniti con At&t e così, in Europa iniziarono ad apparire i primi esemplari modificati per aggirare le restrizioni dell'operatore.
All'inizio di settembre, Apple decise di adottare l'interfaccia touchscreen anche per una versione dell'iPod, dando vita all'iPod Touch, noto anche come l'iPhone senza phone, e di abbassare i prezzi degli iPhone e degli altri prodotti, facendo arrabbiare seriamente gli utenti della prima ora che avevano speso una fortuna. A loro Apple darà un buono da 100 dollari, che placherà gli animi.
A tre mesi dal lancio, le possibilità di sbloccare l'iPhone sganciandosi dall'operatore unico si moltiplicarono: per 70 euro un gruppo di hacker tedeschi mise in vendita un software in grado di eseguire l'operazione, mentre le politiche di Apple continuavano a far discutere: per usare un brano acquistato su iTunes come suoneria per iPhone, occorreva spendere altri 99 centesimi, oppure ingegnarsi e usare qualche trucco.
L'iPod Touch, fratello minore dell'iPhone, diventò presto uno degli oggetti più desiderati e la prova diretta chiarì il perché; a lasciare un pochino perplessi è solo la ridotta capacità di memoria. Nel frattempo Apple iniziò a prendere accordi per lo sbarco in Europa ma trovò uno scoglio nella legislazione francese; le difficoltà, però, furono presto superate, anche se a un prezzo decisamente alto per gli utenti.
L'iPhone fece scuola; gemelli della sua interfaccia e la ricerca di soluzioni esteticamente eleganti per i telefonini si moltiplicarono, ma allo stesso tempo le associazioni ambientaliste si preoccuparono: Greenpeace sosteneva di aver trovato composti tossici nei telefonini di Apple.
In risposta alle accuse, Apple ribatté di non aver violato alcuna norma ambientale ribadendo il proprio impegno per l'eliminazione di componenti potenzialmenti pericolosi nei propri prodotti, mentre i primi dubbi sulla pretesa rivoluzionarietà dell'iPhone si affacciavano e la questione dei costi elevati colpiva anche la Germania, dove per usare un iPhone per 24 mesi - la durata minima del contratto - occorreva spendere 1.600 euro.
Nonostante l'accusa, poi dimostratasi falsa, di spiare i propri utenti, l'iPhone rimase un successo, tanto che Microsoft cercò di mettersi al sicuro registrando un brevetto per un'interfaccia del tutto simile a quella del cellulare di Apple e, finalmente, Vodafone sembrava interessata a portare l'iPhone in Italia.
Tutti imitavano Apple: a febbraio 2008 Garmin, primariamente nota per i navigatori satellitari, lanciò Nuvifone, smartphone 3G con Gps e interfaccia touchscreen. Cupertino rispondeva alla concorrenza ampliando la quantità di memoria che equipaggia iPod Touch e iPhone, salvo essere poi costretta a tagliare la produzione anche a seguito di una perdita di valore delle proprie azioni del 30% dall'inizio dell'anno.
Steve Jobs rimaneva comunque ottimista e predisse una ripresa che in effetti arrivò in concomitanza della primavera: le previsioni del Ceo si avverarono e per gli sviluppatori ci fu una gradita sorpresa. Come era stato promesso, l'iPhone venne aperto alla realizzazione di applicazioni di terze parti tramite la distribuzione di un kit di sviluppo, per ora in beta e di cui è attesa la release definitiva per luglio.
Europa e America non erano i soli continenti ad apprezzare il telefono di Apple: la Cina ne era così entusiasta da assorbire il 10% della produzione del 2007, avendo cura però di sbloccarli tutti.
Lentamente, le strategie di Apple per l'Italia venivano alla luce: dapprima sembrava che Tim avrebbe distribuito in esclusiva gli iPhone fino a dopo l'estate, quando anche i concorrenti avrebbero potuto entrare in partita; poi l'esclusiva di Tim scomparve e Vodafone annunciò la propria intenzione di vendere i primi esemplari a partire dalla fine di giugno.
Mentre in Italia la faccenda rimaneva ancora piuttosto oscura e un altro sfidante appariva all'orizzonte, il Diamond di Htc, Apple già pensava al futuro e acquisiva P.A. Semi, azienda specializzata nella produzione di processori a basso consumo che avrebbero potuto finire nelle prossime generazioni dei dispositivi portatili.
A un certo punto sembrò invece che fosse Intel a fornire il cuore dei nuovi iPhone, ma Apple smentì: i processori di Santa Clara continueranno a essere usati per i Pc, disse, mentre saranno davvero i prodotti di P.A. Semi a essere alla base dei nuovi iPod e iPhone.
Tutto questo appartiene però al passato; ormai siamo a giugno ed è tempo di far festa per accogliere il nuovo iPhone con connettività 3G. Non andrà a energia solare, sebbene un brevetto registrato da Apple faccia pensare che anche questa direzione sarà esplorata, ma sembra aver ormai soppiantato i Macintosh come core business dell'azienda che una volta era nota come Apple Computer.
L'Italia intanto continua ad aspettare notizie certe. Nell'attesa, esce una guida su come usare al meglio il nuovo (per noi) oggetto "cult" e c'è già chi fa le pulci all'iPhone 3G, facendone notare i punti deboli senza lasciarsi affascinare dall'estetica. Il numero degli sfidanti, intanto, continua a crescere con l'arrivo dell'Omnia i900 di Samsung, che porta con sé una fotocamera da 5 megapixel.
Finalmente, a metà di giugno 2008 Vodafone rompe gli indugi e svela i prezzi dei propri iPhone: 499 euro per quello da 8 Gbyte e 569 euro per quello da 16 Gbtye; poco dopo è la volta di Tim che, con indifferenza, annuncia gli stessi identici prezzi del concorrente.
Gli utenti tedeschi sono più fortunati, in termini di costi: con un solo euro possono portarsi a casa un iPhone, a patto di sottoscrivere un abbonamento biennale con l'operatore T-Mobile a circa 60 euro al mese.
Chi non abita in Germania e si trova a corto di liquidi ma desidera far bella figura con gli amici può allora ripiegare su un prodotto che è simile all'iPhone per il 99%: si tratta del cinese HiPhone, che riscuote interesse anche in Europa e costa (e offre) molto meno del rivale.
La saga dell'iPhone si conclude, per il momento, con l'annuncio da parte di Tim di un assaggio delle tariffe: si potrà avere il telefonino di Apple a costo zero, a patto che si scelga il piano tariffario più dispendioso.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
ioSOLOio