"Windows 7 E" è una versione priva di browser che sarà venduta in Europa. Ma la Commissione Europea non è soddisfatta: "Gli utenti devono avere più scelte, non meno".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-06-2009]
Microsoft cerca di ingraziarsi l'Unione Europea ma questa fa la preziosa e pretende di più: sembra che si possa sintetizzare così l'ultimo capitolo della storia che vede contrapporsi l'azienda creatrice di Windows e il Vecchio Continente.
Tale è l'impressione, ma forse le cose sono un po' più complicate: la recente mossa di Microsoft potrebbe non essere, dopotutto, così innocente.
Nella serata dell'11 giugno Microsoft ha svelato che in Europa Windows 7 sarà venduto in una versione particolare (denominata Windows 7 E), priva del browser Internet Explorer 8: in questo modo gli strateghi di Redmond cercano di non irritare ulteriormente la Commissione Europea, le cui indagini su Microsoft per abuso di posizione dominante tuttora continuano.
Così Microsoft integrerà nelle versioni boxed una procedura guidata che permetterà di scaricare Internet Explorer, mentre per quelle preinstallate (circa il 95% del totale) seguirà una politica differente: lascerà ai vari Oem la facoltà di decidere quale browser installare sui nuovi computer.
Questi, a propria discrezione, potranno fornire Firefox, Opera, Safari, Chrome o qualunque altro browser più o meno di nicchia la fantasia suggerisca loro oppure, naturalmente, installare Internet Explorer; anche perché, per quanto sia triste a dirsi, alcuni utenti senza il browser di Microsoft si sentono orfani o neppure sanno che delle alternative esistono.
Così alla fine potrebbe non cambiare niente: Windows sarà ufficialmente privo di Explorer ma poi penseranno gli Oem ad aggiungervelo.
Inoltre Microsoft potrebbe esercitare qualche discreta pressione sugli installatori, ed è questo uno dei timori dell'Unione Europea.
Nel comunicato diffuso dalla Commissione si legge infatti: "Questo passo iniziale di separazione tecnica di IE da Windows potrebbe essere negato da altre azioni intraprese da Microsoft".
L'Europa sostiene di non avere mai chiesto a Microsoft di offrire meno scelte agli utenti (togliendo IE) ma, semmai, di offrirne di più: la decisione dell'azienda non è dunque sufficiente ad allontanare i sospetti sull'uso di procedure commerciali scorrette né, se è per questo, farà dimenticare alla Commissione la condotta tenuta da Microsoft fin dal 1996, sulla quale appunto si concentrano le indagini.
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Dangerotto