Ammalatasi dopo una grigliata, ha scoperto che la causa era il batterio Escherichia Coli presente nella carne. Sotto accusa l'industria degli hamburger.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-10-2009]
Da due anni Stephanie Smith, ex insegnante di danza di 22 anni, è paralizzata dalla vita in giù; nel 2007 è stata ricoverata d'urgenza in ospedale dopo la comparsa di alcuni sintomi preoccupanti: dolori addominali, sangue nelle feci, convulsioni, blocco della funzionalità renale.
La causa di tutto ciò va cercata nella grigliata che la famiglia Smith aveva tenuto cinque giorni prima. Stando ai risultati delle indagini e ai referti medici, in almeno uno degli hamburger mangiati quella sera - e probabilmente poco cotti - era presente il batterio Escherichia Coli.
Stephanie, dopo nove settimane di coma indotto, si è svegliata senza più la possibilità di muovere le gambe a causa dei danni al sistema nervoso causati dal batterio e con i reni compromessi; ora vive con la madre e fa fisioterapia.
Le indagini seguite all'avvelenamento di Stephanie - i cui risultati stanno emergendo ora - hanno rivelato come nonostante il prodotto comprato al supermercato si pubblicizzasse quale American Chef's Selection Angus Beef Patties in realtà un singolo hamburger è il prodotto di carni provenienti da diverse zone e, decisamente, non del tipo più pregiato.
In particolare quelli della Cargill comprati quel giorno erano formati da ingredienti provenienti da macelli del Nebraska, del Texas, dal Sud Dakota e dell'Uruguay, usando parti grasse e provenienti da parti dell'animale che più facilmente possono venire a contatto con le feci, dove prospera l'Escherichia Coli.
La pratica di usare diverse fonti per confezionare un singolo hamburger è economicamente vantaggiosa: permette alla Cargill di spendere circa il 25% in meno rispetto a quanto farebbe affidandosi a un unico macello.
Quello di Stephanie Smith è il caso più famoso ma la stessa partita ha avvelenato altre 940 persone - che fortunatamente non hanno avuto le stesse gravi conseguenze - costringendo Cargill a ritirare 400 quintali di carne macinata.
L'azienda ora ha promesso di rendere più severi i controlli sulla produzione che, come evidenziato dalle indagini, finora s'è avvalsa di procedimenti approssimativi, lavaggi delle carcasse poco efficienti, test e ispezioni ridotti al minimo.
Nonostante le leggi, nei soli Stati Uniti circa 70.000 persone ogni anno vengono ricoverate per aver mangiato cibo contenente l'Escherichia Coli.
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